Il festival, in programma da venerdì prossimo fino a maggio 2015, presenta 18 concerti con la partecipazione di oltre 100 interpreti e ospiti da tutto il mondo. L'inaugurazione con Giovanni Sollima e il suo 'Spasimo'. Regina: "E' la nona edizione di un appuntamento che ogni anno supera le 6mila presenze e cresce nonostante la crisi"
Uno sguardo sul complesso mondo della musica contemporanea che va al di là della semplice musica, raccontando fenomeni del mondo in cui viviamo e coinvolgendo attori della contemporaneità spesso al di fuori dell'arte dei suoni . E' la nona stagione di 'Contemporanea', il festival organizzato dalla Fondazione Musica per Roma in collaborazione con l’Accademia di Santa Cecilia, curato da Oscar Pizzo. Una stagione di 18 concerti, che sarà inaugurata venerdì prossimo alle 21,00, nella Sala Sinopoli, da 'Spasimo' di e con Giovanni Sollima.
Il festival, in programma fino a maggio 2015, insieme agli appuntamenti ormai tradizionali con grandi musicisti (Peter Eötvös, Kajia Saariaho, Tristan Murail, Paolo Fresu) dà spazio al suono della parola: la parola come denuncia, attraverso due tra i maggiori 'cantastorie' delle mafie mondiali come Diego Osorno e Attilio Bolzoni, la parola dell'Olocausto di Marco Baliani, di Francesco Lotoro e di Simone Weil, la parola introspettiva che scava dentro le nostre paure quotidiane di Maurizio Ferraris, le parole scolpite nella pietra del dramma epico greco con Iannis Xenakis.
"'Contemporanea' è un festival unico nel panorama internazionale, in continua crescita, che supera costantemente le 6.000 presenze annuali", ha sottolineato nel corso della presentazione il presidente di Musica per Roma, Aurelio Regina. "Nonostante l’arcinota congiuntura economica - ha aggiunto - la rassegna progredisce anche nei numeri dell’offerta: sono 12 gli eventi della stagione, ai quali si aggiungono 6 concerti primaverili del ciclo 'In My Life', per un totale di 18 appuntamenti".
"A questi eventi - ha aggiunto Regina - partecipano più di 100 interpreti e ospiti, provenienti, tra l’altro da Messico, Stati Uniti, Finlandia, Ungheria, Germania, Irlanda, Francia, oltre che, naturalmente, dall’Italia. Ad accompagnare la maggior parte degli appuntamenti c’è il PMCE (Parco della Musica Contemporanea Ensemble, ndr), diretto da Tonino Battista, al quale si affiancano prestigiosi complessi orchestrali grazie alla collaborazione con l’Accademia di Santa Cecilia, che negli anni ha costituito un vero e proprio partenariato", ha concluso, ricordando che "l'Auditorium insieme con il Palaexpo sono i due servizi pubblici più graditi ai romani. Il coronamento di un percorso che ci siamo dati con Carlo Fuortes (a.d. di Musica per Roma in scadenza nel 2015, ndr) e che dimostra la necessità di un atteggiamento manageriale molto solido".
"Una rassegna che non presenta tutto, ma racconta il campionario della musica contemporanea", ha sottolineato Michele Dall'Ongaro, vicepresidente dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, citando Luciano Berio: "Ogni musica è contemporanea per chi l'ascolta, diceva Berio, ma è essenziale il punto di vista e il progetto nell’esplorazione della pluralità di realtà che vanno a formare il mare magnum della musica contemporanea".
Il Festival si apre venerdì prossimo con il concerto di Sollima: "Le mie partiture sono una specie di 'Gps emotivo', come delle mappe, perché scrivo viaggiando e ogni nota risente dei luoghi in cui mi trovo e degli incontri che faccio", ha spiegato il compositore e violoncellista palermitano. Che presenta due sue composizioni: 'Spasimo' e la musica di scena scritta per una 'Medea' di Euripide con la regia di Peter Stein.
"'Spasimo' l'ho scritto nel '95 sull'onda dell'emozione che mi procurò la visita nella chiesa gotica dello Spasimo a Palermo, dove entrammo attraverso uno squarcio con Leoluca Orlando. Una chiesa meravigliosa, senza soffitto, quasi del tutto sconosciuta, che venne restaurata e riaperta al pubblico di lì a poco. 'Medea' invece - ha proseguito Sollima - è caratterizzata da una scrittura candida, trasparente, geometrica, sulla quale questa volta interverrò improvvisando con il violoncello per 'macchiare' e 'sporcare' la partitura".
"E' una stagione che spiazza anche me", ha detto Oscar Pizzo, curatore della rassegna, spiegando che il fine di 'Contemporanea' è "raccontare con la musica cose anche molto lontane da essa, coinvolgendo personaggi che poco hanno a che fare con questo mondo, come filosofi, giornalisti, magistrati, ma che si lasciano coinvolgere molto volentieri dalla musica contemporanea dando a certi spettacoli un valore aggiunto".
Pizzo ha passato in rassegna gli appuntamenti più importanti come il progetto 'Silencio' (5 dicembre ore 21,00) sulle narcomafie con la musica di Stefano Scodanibbio e la partecipazione di giornalisti come Attilio Bolzoni "che ogni giorno rischiano la vita per raccontare i rapporti tra il narcotraffico sudamericano e la 'ndrangheta calabrese". Oppure 'Mare Ignotum' (23 gennaio) sulla paura, con la partecipazione di Maurizio Ferraris. E ancora 'Tutto ciò che mi resta' (26 gennaio), basato sulla ricerca condatta da Francesco Lo Toro sulla musica composta nei lager, con Marco Baliani e Ute Lemper, 'Sardinian dances', che riproporrà la musica di Franco Oppo, la serata dedicata a Peter Eotvos (29 gennaio) e, non ultima, la rappresentazione in forma semiscenica (7 maggio) "impensabile senza la collaborazione con Santa Cecilia, del 'Satyricon' di Bruno Maderna. Tutti progetti che gettano uno sguardo attraverso la musica sulla contemporaneità raccontando il mondo di oggi", ha concluso Pizzo.
