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Intelligence: nasce Polo tecnologico, 007 e università contro cyber-minaccia

26 novembre 2015 | 13.08
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(Infophoto)
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Dal presidio dei confini fisici alle sfide aperte del cyberspazio: in piena 'guerra telematica' al terrorismo, l'Intelligence incontra il privato e mette in campo nuovi strumenti di sicurezza. Dall'integrazione progettuale e operativa tra Intelligence, università e aziende nasce il 'Polo Tecnologico per la ricerca e lo sviluppo'.

Società, università e aziende faranno 'rete' con il Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica per la seconda edizione di Ict4intel 2020, confronto di due giorni che si conclude oggi alla Scuola di Formazione, il Campus del Comparto Intelligence, con l'obiettivo di favorire e promuovere l'integrazione della tecnologia e di essere sempre un passo avanti rispetto alla minaccia.

All'ordine del giorno l'Ict (Information and Communication Technology) e i suoi rischi nella sterminata prateria della comunicazione globale, per un convegno ad alto livello dedicato per intero alla minaccia cyber. Dopo un confronto strategico confidenziale e riservato secondo le regole 'Chatham House', le porte si aprono nella seconda giornata di lavori al mondo delle aziende e dell'università, delle eccellenze e della ricerca, nell'ottica di una sempre più forte collaborazione pubblico-privato. L'evento viene inaugurato con una Tavola rotonda sul Cyber, alla quale - insieme a qualificati rappresentanti del mondo accademico e delle aziende - partecipano il sottosegretario Marco Minniti, Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, il Direttore generale del Dis, Giampiero Massolo.

Nell'ambito di questa sinergia pubblico-privato è stato creato e presentato il Polo Tecnologico per la ricerca e lo sviluppo, che realizza integrazione progettuale e operativa tra Intelligence, università e aziende. Parte attiva del progetto è Finmeccanica, con le sue risorse e‎ le sue riconosciute competenze tecniche in materia di Cyber security, settore nel quale è tra i leader mondiali.

Con la mission di essere al servizio del Paese, il Polo Tecnologico è un luogo unitario, fisico e logico in cui integrare, coordinare, sintetizzare e ottimizzare idee, esperienze e risorse nel quadro di una partnership pubblico-privato per la sicurezza cibernetica. Ha l'obiettivo di accelerare la ricerca, l'innovazione, il trasferimento, la diffusione e la condivisione di capacità hi-tech nazionali.

Non si tratterà soltanto di uno strumento di difesa cibernetica ma anche una palestra di condivisione di studi e buone pratiche: declinando insieme le ricerche dell'outreach accademico con la realtà delle Pmi, questo moltiplicatore di opportunità ha l'ambizione di farsi volano di sviluppo di un'ampia gamma di nuove tecnologie a supporto della sicurezza nazionale.

In questo senso, il Polo tecnologico costituisce un incubatore di eccellenze e professionalità attraverso lo sviluppo di attività di formazione, di un confronto efficace e di un aggiornamento costante volto anche all'acquisizione di risorse finanziarie attraverso la partecipazione a progetti europei. Il settore delle aziende che offrono tecnologie e servizi avanzati nel settore Ict è di assoluto rilievo e conta in Italia più di 75.000 imprese e 456 mila addetti, concentrati principalmente nell'ambito dei servizi (circa il 70%), nel software (23%), telecomunicazioni (5%), produzione hardware (1,5%).

Il Dis diretto dall'ambasciatore Giampiero Massolo si fa dunque carico della costruzione di un ulteriore progetto strategico. Il Cyber minaccia soprattutto le Pmi, che hanno meno risorse e minor consapevolezza dei rischi per cui sono più esposte ad attacchi hacker. Di qui l'esigenza di proteggere gli interessi nazionali da cellule di attivismo digitale e prevenire attività ostili a danno dell'industria e della sua capacità di innovazione.

Nell'ambito dell'accordo di collaborazione tra il Dis ed il Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica (Cini) per lo svolgimento di ricerche avanzate e di iniziative formative va inquadrato anche il Laboratorio Nazionale di Cybersecurity, che coinvolge 250 docenti e ricercatori di 32 università. L'obiettivo è supportare il 'Sistema Paese' in materia di sicurezza cibernetica soprattutto attraverso il potenziamento delle misure di protezione per eventuali attacchi cibernetici sia nella Pubblica Amministrazione che nelle imprese, il supporto ai processi di definizione di standard e framework metodologici a livello nazionale, l’accrescimento della consapevolezza della minaccia.

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