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Teatro: all'Opera di Roma 'Il Trittico' di Puccini firmato Damiano Michieletto

13 aprile 2016 | 21.39
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Una scena di 'Gianni Schicchi' (foto di Werner Kmetitsch)
Una scena di 'Gianni Schicchi' (foto di Werner Kmetitsch)

Arriva nella Capitale 'Il Trittico' di Giacomo Puccini, nello stesso spazio in cui ebbe luogo la 'prima' europea nel gennaio 1919. Dopo aver trionfato nei mesi scorsi a Copenaghen e a Vienna, domenica 17 aprile alle 19.30 andrà infatti in scena al Teatro dell'Opera di Roma il nuovo allestimento - frutto di una coproduzione tra l'Opera di Roma, il Det Kongelige Teater di Copenaghen e il Theater an Der Wien di Vienna - dei tre atti unici, 'Il tabarro', 'Suor Angelica' e 'Gianni Schicchi' firmato dal giovane regista veneziano Damiano Michieletto, insignito appena dieci giorni fa del più importante riconoscimento teatrale inglese, il Laurence Olivier Award.

Dopo la 'prima' di domenica (in diretta su Radio3), 'Il Trittico' andrà in scena il 19, 20, 21, 22 e 23 aprile alle 19.30 per concludere il ciclo di appuntamenti domenica 24 alle 16.30. "I tre atti unici di Puccini trattano rispettivamente un omicidio, un suicidio e una vicenda comica ma molto 'nera', incentrata sulla morte - dichiara Michieletto, al suo debutto al Costanzi - Come regista cerco sempre di non giudicare i personaggi ma di comprenderli e mettermi nei loro panni. Nella rilettura di quest'opera ho cercato di indagarne il lato più notturno e cupo, per far risaltare la violenza e il cinismo dell'animo umano".

"Il 'Tabarro', lo ambiento in un porto industriale e metto in scena un mondo di sofferenti, di schiavi oppressi dal lavoro, che cercano una forma di libertà attraverso la realizzazione delle loro pulsioni sessuali - spiega Michieletto - 'Suor Angelica' per me è prigioniera in un luogo di penitenza, un carcere, non ha scelto lei la sua condizione, ma è detenuta per scontare una pena, un peccato che ha commesso. 'Gianni Schicchi' invece è la rappresentazione di una lotta tra i vari personaggi per accaparrarsi l'eredità di un morto che ha degli aspetti comici, ma è anche ferocissima".

Sul podio, alla direzione dell'Orchestra dell'Opera di Roma, il maestro Daniele Rustioni

Tre storie legate, quindi, pur mantenendo comunque la loro diversità. "L'unità delle tre opere la rendo attraverso alcuni container in scena - spiega Michieletto - Nel 'Tabarro', dove vengono caricati e scaricati dagli operai, danno l'idea di un porto al maschile dove Giorgetta è l'oggetto del desiderio. In 'Suor Angelica' questi container si aprono e diventano delle celle, simili a quelle abitate dalle monache del monastero che però è visto come un penitenziario".

"In 'Gianni Schicchi' i container si aprono completamente e sono riempiti dagli oggetti d'arredamento e dall'eredità che i familiari del morto cercano di possedere - spiega il regista - e la chiusura finale, quando il protagonista eredita tutto, i container si chiudono a vista come a portarsi via tutta l'eredità e Schicchi torna ad essere il Michele, il protagonista del 'Tabarro'".

Sul podio, alla direzione dell'Orchestra dell'Opera di Roma, ci sarà invece il maestro Daniele Rustioni. "L'acustica del Teatro dell'Opera è una delle migliori al mondo - sottolinea - e questo è importante per 'Il Trittico' che è considerato un po' il capolavoro pucciniano a livello anche dell'orchestrazione. Sento molto questo appuntamento e sono felice di ritornare a lavorare con Damiano e con tutto il cast. Sarà un unicum a livello artistico e sono molto contento".

Fuortes, 'Il Trittico' sforzo produttivo molto importante per il Teatro

"E' un'opera alla quale siamo particolarmente legati - dichiara Carlo Fuortes, sovrintendente della Fondazione Teatro dell'Opera di Roma - Per noi è uno sforzo produttivo molto importante perché di solito questi tre atti vengono realizzati singolarmente, ma ci stiamo lavorando con grande tranquillità perché siamo sicuri avremo grandi risultati. E' molto raro vedere un 'Trittico' con un'unitarietà stilistica tra le tre opere - aggiunge - e questo credo sia quel qualcosa in più che questa produzione riesce ad offrire. Fosse ancora in vita, sono sicuro che anche Puccini ne sarebbe felice".

Nel ruolo di Michele e in quello di Gianni Schicchi si alterneranno Roberto Frontali e Kiril Manolov (20, 22, 24 aprile), in quello di Giorgetta, Patricia Racette, anche lei al debutto all'Opera di Roma, e Asmik Grigorian (20, 22, 24 aprile), il soprano lituano che torna invece a Roma dopo il successo dello scorso anno alle Terme di Caracalla.

Nei panni di Luigi ci saranno Maxim Aksenov e Antonello Palombi (20, 22, 24 aprile); in quelli della Zia Principessa, Violeta Urmana e Nascha Petrinsky (20, 22, 24 aprile), quest'ultima canterà anche nel ruolo di Zita. Ekaterina Sadovnikova sarà Lauretta e Suor Genovieffa, Anna Malvasi la Frugola e la Badessa. Antonio Poli e Matteo Falcier (20, 22, 24 aprile) si alterneranno invece nel ruolo di Rinuccio.

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