
Il capitano Lorenzo Romano: "Dove trasportavamo pazienti Covid oggi salviamo persone dall’acqua"
Giorno 6 dal disastro. Il sole che splende sopra a quel che resta dell’apocalisse illumina la scena all’elicottero Nh90 dell’Esercito sul quale l’Adnkronos sale per documentare ciò che resta di intere frazioni lungo comuni e province dell'Emilia Romagna violentate dall’alluvione la notte tra martedì e mercoledì scorso. Ai comandi il capitano Lorenzo Romano, del VII Reggimento ‘Vega’, lo stesso che nelle primissime ore dell’emergenza ha portato in salvo con il verricello un bimbo di due anni e mezzo con la febbre alta, individuando la sua casa allagata grazie a un ombrello rosso tenuto aperto dai suoi genitori.
Decollato dall’aeroporto militare di Rimini, il velivolo già impegnato in piena pandemia Covid per il trasporto di pazienti e dispositivi medici, oggi sorvola lungo la costiera romagnola in direzione nord passando sulle saline di Cervia che oggi sono laghi, proseguendo per Sant’Agata sul Santerno ancora invasa dal fango, e poi Conselice, ancora oggi incredibilmente poggiata su uno specchio d’acqua che il terreno non riesce ad assorbire, nonostante il sole bollente di tre giorni. Qui l’Nh90 insiste più volte. Sorvola le casette tutte basse e a schiera che non hanno più giardini né strade, riflette sul mare di pioggia dove i pali dell’elettricità sembrano boe in fila e si abbassa su una delle tante fabbriche in rovina, così come i vigneti e i frutteti dove il terreno ha ceduto e le frane li rendono inutilizzabili.
Un’ora e mezza di volo fino poi ad arrivare a Brisighella, a Modigliana e infine a Casola Valsenio, nel ravennate, dove le frane somigliano a quelle dei terremoti se non fosse per il fango oggi cementificato dal caldo. Da queste e per queste zone l’Esercito si è alzato in volo decine di volte dal primissimo decollo alle 2 di mercoledì salvando 75 persone di cui 6 bambini. “Le forze armate hanno messo in campo 1200 militari, impiegato 12 elicotteri per l’emergenza alluvione - spiega all’Adnkronos il capitano Romano - Noi dell’Esercito ne abbiamo 4 pronti a partire 7 giorni su 7, 24 ore su 24 e la nostra vicinanza ci ha permesso di intervenire immediatamente. Ad oggi siamo passati da una prima fase di primo intervento emergenziale a una diversa, di assistenza e supporto - continua il pilota - in cui effettuiamo, tra le altre cose, ricognizioni legate al ripristino della viabilità molto compromessa”. (dall’inviata Silvia Mancinelli)