Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite parla di ''un dato senza precedenti''. Coinvolti anche di Paesi che finora non avevano nulla a che fare con al-Qaeda come Maldive e Cile. "Dall'Italia decine di jihadisti già indottrinati per combattere nelle fila dell'Is"
Ci sono almeno 15mila stranieri, provenienti da 80 Paesi, tra le fila dello Stato islamico (Is) in Siria e in Iraq. Lo denuncia il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che parla di ''un dato senza precedenti'' riferendosi al numero di stranieri tra le fila di un gruppo jihadista e ''anche di Paesi che finora non avevano nulla a che fare con al-Qaeda''. Tra questi anche le Maldive e il Cile.
I numeri diffusi dalle Nazioni Unite superano le stime dell'intelligence americana sui jihadisti stranieri. ''Dal 2010 i combattenti stranieri sono aumentati notevolmente e crescono ancora'', si legge nel rapporto stilando dalla commissione del Consiglio di sicurezza Onu che monitora le attività di al-Qaeda.
''Ci sono jihadisti stranieri provenienti dalla Francia, dalla Federazione russa, dal Regno Unito e dall'Irlanda del nord che combattono insieme'', spiega il rapporto. Si ritiene che oltre 500 cittadini britannici siano andati nella regione dal 2011.
In Siria ogni mese mille combattenti stranieri - Intanto, secondo quanto scrive il Washington Post, che cita funzionari dell'intelligence ed esperti di antiterrorismo, ci sono più di mille combattenti stranieri che entrano ogni mese in Siria. E nulla è di fatto cambiato con i raid aerei contro i combattenti del cosiddetto 'Stato islamico' (Is), attivi in Siria e Iraq, e con i proclamati sforzi da parte di vari Paesi volti a contenere le partenze di uomini pronti a imbracciare le armi. "Il flusso di combattenti diretti verso la Siria resta costante, quindi il numero totale continua a salire", ha detto un funzionario dell'intelligence americana. I dati dell'ultimo anno suggerirebbero la presenza di oltre 16mila combattenti stranieri in Siria. Per gli esperti Usa, prosegue il Washington Post, è tutto frutto delle sofisticate campagne di reclutamento da parte dei gruppi attivi nel Paese arabo e della relativa facilità con cui dal Medio Oriente, dal Nord Africa e dall'Europa si può arrivare al fronte.
Secondo gli ultimi dati citati dal giornale, i raid in Siria hanno portato all'uccisione di "circa 460 membri dell'Is" e di "60 combattenti del Fronte al-Nusra", legato ad al-Qaeda. Gli Usa e i loro alleati hanno effettuato oltre 600 raid aerei in Siria e Iraq. Per gli esperti il 'contingente' di combattenti stranieri potrebbe continuare a crescere con il proseguimento del conflitto esploso in Siria nel 2011 dopo l'inizio nel marzo di quell'anno di inedite proteste contro il regime di Bashar al-Assad.