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Alpini e molestie Rimini, l'alpina Papais: "Sono eroi e il corpo è sano"

11 maggio 2022 | 15.51
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"A mio avviso si tratta di qualcuno che si è intrufolato. Comprare un cappello e una camicia non è così difficile"

 - (Fotogramma)
- (Fotogramma)

"Giù le mani dagli Alpini. Il Corpo è sano. Sono degli eroi, e con le molestie non c'entrano nulla". Dopo le accuse di molestie a Rimini, dove ha avuto luogo l'ultima adunata degli alpini, A parlare all'Adnkronos è Oriana Papais, 52 anni, prima esperienza con gli alpini nel 2008, dal 2013 capogruppo dell’Associazione nazionale alpini a San Vito al Tagliamento (Pn). Nel 2017 è tornata da Mosul, roccaforte dell’Isis in Iraq dove è stata da civile per lavorare alla ristrutturazione di una diga, ricevendo un nuovo copricapo per celebrare il passaggio da capitano a maggiore, mentre dal 2017 al 2020, sempre da civile, è stata anche in Afghanistan.

Che siano stati alpini gli autori delle molestie denunciate durante il raduno degli Alpini a Rimini Papais non ci crede, "perché arrivare a questi estremi non fa proprio parte dell’essere alpino". Papais non crede nemmeno che le polemiche nascano da un attacco strumentale al corpo: "Non direi che ci sia un attacco all’alpino", anche se, aggiunge, "ogni tanto partono questi attacchi all’essere militari. L’attacco avviene in quanto militari, anche perché degli alpini non possono dire nulla".

Tuttavia, per l'alpina, l'ipotesi è un'altra. "A mio avviso si tratta di qualcuno che si è intrufolato. Comprare un cappello e una camicia non è così difficile. E' stato molto facile farlo, perché comunque c’era talmente tanta gente che chiunque poteva ‘camuffarsi’ da alpino. E' la prima volta che succede una cosa del genere. Probabilmente la pandemia ha fatto male a tutti".

"Anche noi eravamo a Rimini - racconta la presidente Ana - Il capogruppo sa dove vanno i suoi alpini, dove alloggiano, quanti sono, come si comportano. Il capogruppo sa tutto, dunque ci vuole poco a monitorare se qualcuno ha fatto o non ha fatto lo stolto. I miei si sono comportati tutti benissimo. Eravamo una ventina e come gruppo abbiamo ritrovato la nostra unione. Io non posso dire che tutti sono come i miei, ma non posso neanche dire che sono diversi dai miei".

"Da quando sono negli alpini non si è mai verificata una cosa del genere. Poi può anche essere accaduto, ma che io sappia assolutamente no", ribadisce Papais all'Adnkronos, e aggiunge: "Se penso a tutte le attività di volontariato che facciamo all’interno della nostra cittadina, e non solo noi, tutta la sezione è molto attiva, non posso assolutamente parlare male degli alpini. Assolutamente. Perché ogni volta che ci chiamano per qualcosa noi siamo sempre disponibili".

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