"Sono contentissimo di aver letto della richiesta di archiviazione come è giusto che andasse a finire, perché non c’era nulla di fondato se non per quattro mascalzoni che avranno approfittato certamente dell’occasione". Lo afferma all’AdnKronos Andrea Adorno, catanese, 42 anni, alpino paracadutista già impegnato in Afghanistan e insignito della medaglia d'oro al valor militare, commentando la notizia in merito alla quale la Procura della Repubblica di Rimini ha chiesto l'archiviazione dell'indagine sulle molestie denunciate da una ventiseienne durante l'adunata degli alpini, lo scorso maggio, a Rimini.
"Era ovvio -rileva ancora Adorno, oggi in servizio in Olanda in ambito Nato- che sarebbe andata così. L’archiviazione è un atto dovuto poiché non c’era nessun motivo fondato per accusare tutti gli alpini. Oggigiorno - prosegue - chiunque può camuffarsi da alpino per far baldoria e festeggiare salendo sul ‘carro’ per crearsi un momento di gloria. Gli alpini veri - sottolinea- non fanno questo, tutt’altro, essendo propensi alla solidarietà e al servizio civico come hanno dimostrato in tutti questi anni".
Per Andrea Adorno, inoltre, "i giovani che invece hanno un po’ intaccato la moralità del senso positivo alpino, sono quelli che hanno solo approfittato del cappello alpino e nient’altro. Rimini, evidentemente, -conclude Adorno- e’ una città che non ha accolto in modo benevolo la figura dell’alpino".
(di Francesco Bianco)