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Edilizia: Casa.it, classe energetica incide poco su criteri di acquisto

26 ottobre 2015 | 13.01
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La classe energetica incide in maniera poco significativa sui criteri d'acquisto di un immobile, in particolare per l'usato. È quanto risulta dall’ultima analisi del centro studi di Casa.it. L'acquirente fa più attenzione alla classificazione quando è alla ricerca di nuove costruzioni e immobili, dove l’Attestazione di certificazione energetica (Ace) determina un reale risparmio sulle spese condominiali. I fattori principali che influenzano la scelta sono la zona, il prezzo e la presenza o meno del box auto.

Se presa in considerazione l'offerta immobiliare presente nelle grandi città italiane (oltre il 50% del totale delle abitazioni in vendita nel nostro Paese) solo il 57% degli annunci riporta la classe energetica dell’appartamento in vendita, mentre per oltre il 40% dei casi non viene fatto alcun cenno alla classe di appartenenza. La percentuale di annunci di immobili usati con la certificazione energetica è ancora più bassa: il 34%. Le regioni più virtuose sono quelle del Nord Est con Trentino Alto Adige (89%) e Veneto (84%) a guidare la classifica, mentre nel Sud del Paese il tema della certificazione e del risparmio energetico sembra non avere fatto ancora breccia (Calabria 30%). Le percentuali si abbassano ulteriormente quando, dalla vendita, si passa all'affitto.

Tuttavia, il trend è positivo. Nei primi nove mesi del 2015 si rileva una crescita positiva degli immobili in vendita e in affitto corredati di Attestazione della prestazione energetica degli edifici (Ape), con un aumento del 25% per gli immobili in vendita e del 21% per quelli in affitto rispetto allo stesso periodo del 2014.

Altro che classe energetica. I fattori che influenzano significativamente la decisione di acquisto sono nell’ordine: la zona in cui si trova l’immobile, il prezzo e la presenza o meno di un box o di un posto auto. La rilevanza della classe energetica relativa a un appartamento usato sopravanza solamente la presenza di doppi servizi nella casa. “La crisi della domanda e la conseguente flessione delle compravendite, in particolare per gli immobili costruiti negli ultimi 15 anni nei comuni dell’hinterland delle grandi aree metropolitane, sta incidendo sulla revisione al ribasso dei valori di vendita - afferma Alessandro Ghisolfi, responsabile del centro studi Casa.it – e, di conseguenza, sta di fatto restringendo la forbice fra il prezzo di una abitazione nuova certificata in una delle prime tre classi e quello di una abitazione usata ma ristrutturata, localizzata nello stesso quartiere, che potrebbe essere di una classe inferiore".

"All’interno delle città, invece, il gap di prezzi tra nuovo certificato nelle prime tre classi e usato di classe inferiore è percepito come meno importante, e quel che convince l’acquirente a optare per un appartamento in classe A invece che in classe D o F è il risparmio reale che si ottiene in termini di consumi energetici legati al riscaldamento o al raffreddamento dell’immobile", conclude Ghisolfi.

Il tema del risparmio energetico, sottolinea il centro studi, viene spesso utilizzato come “leva di marketing” e il suo impatto positivo sui costi condominiali annui serve a persuadere l’acquirente all’acquisto di un immobile.

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