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Food: 'Altrove', ristorante sociale che apre porte a sapori interculturali

15 giugno 2017 | 16.04
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Food: 'Altrove', ristorante sociale che apre porte a sapori interculturali

Un progetto di ampio respiro che chiama in causa, intorno allo stesso tavolo, solidarietà, formazione e cucina. E' quello di 'Altrove', la cui parola d’ordine è mantenere le ‘Porte aperte sul mondo’, come recita il pay off. In esso è racchiusa la mission di questo ristorante romano e luogo di formazione, voluto dal Cies Onlus - Centro informazione ed educazione allo sviluppo - che, tramite MaTeMù, il centro di aggregazione giovanile, ha dato vita a un percorso gratuito di formazione per diventare aiuto-cuoco, aiuto-pasticcere e operatore di sala-bar.

“'Altrove' è un progetto di comunicazione e di impresa sociale, di storie positive di ragazzi italiani e stranieri di seconda generazione, minori non accompagnati, rifugiati. Noi vogliamo comunicare, attraverso il cibo, la bellezza delle varietà culturali dei nostri ragazzi. Qui le differenze si uniscono e si esaltano a vicenda per creare qualcosa di buono e ciò si riflette sia nel lavoro in cucina e in sala, che nel percorso di formazione. Una grande sfida, la nostra, finalizzata a creare opportunità di lavoro per i ragazzi del nostro centro e una fonte di reddito necessaria per contribuire a sostenere le attività no profit del Cies”, dichiara Elisabetta Melandri, presidente Cies.

Il progetto di 'Altrove' si è potuto realizzare grazie al sostegno di Costa Crociere Foundation, con il contributo dell’8xmille della Chiesa Valdese, la Fondazione Banca d'Italia, la Fondazione Terzo Pilastro e il prestito agevolato di Banca Prossima. E il 20 giugno, in occasione della Giornata mondiale del rifugiato, all'evento organizzato dall'Unhcr, insieme a Food Sweet Food, all’interno di Eataly Milano Smeraldo, Eataly Roma Ostiense e Eataly Bari, sarà protagonista anche 'Altrove'. Alle ore 20,30, presso il ristorante di Eataly Roma situato al terzo piano, 'Altrove' proporrà sei piatti 'nazionali', realizzati dai giovani chef, rifugiati e non, finger food e una vasta degustazione di dolci.

Coinvolti sessanta ragazzi di età compresa tra i 16 e i 25 anni, italiani e stranieri, che alla fine di ottobre avranno terminato il percorso di studi denominato MaTeChef. Dopo le prime due edizioni realizzate nella sede di Eataly Ostiense, infatti, quest’anno MaTeChef parte da 'Altrove'. È qui che i ragazzi, da aprile a giugno 2017, si stanno formando attraverso una serie di lezioni teoriche e pratiche; novanta ore totali di cui trenta comuni ad ogni indirizzo (cucina, sala-bar e pasticceria) e sessanta ore specifiche a seconda del corso prescelto. Superato l’esame finale, gli allievi accedono a un tirocinio retribuito da realizzare presso 'Altrove' o in altre realtà ristorative romane aderenti al progetto.

“Lavoriamo su un doppio binario di consapevolezza: sapere essere e saper fare. Rafforziamo i ragazzi partendo dalle risorse personali, forniamo loro le competenze tecniche e professionali per entrare nel mondo del lavoro. Attraverso i laboratori di orientamento li prepariamo ad affrontare la realtà lavorativa, creiamo opportunità concrete, lavoriamo tanto sull’empowerment dei ragazzi affinché il periodo di tirocinio diventi poi successivamente inserimento lavorativo", racconta Monica D’Angelo, coordinatrice dei percorsi formativi e degli stage.

"Non facciamo collocamento ma facciamo rilevamento di attività imprenditoriali sane che possano sposare i principi di Altrove. Gli alunni provengono da realtà varie e difficili e noi li seguiamo anche al termine dell’iter formativo”, sottolinea.

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