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Verso l'Ariston

Amadeus: "Un Sanremo così non lo avete mai visto"

14 gennaio 2020 | 17.21
LETTURA: 5 minuti

Il conduttore e direttore artistico racconta il festival delle prime volte. Dalle dieci primedonne ai tre fuoriclasse Benigni, Fiorello e Tiziano Ferro.

Amadeus:

di Antonella Nesi

Un festival mai visto. È questo il proposito di Amadeus per il suo primo Sanremo da conduttore e direttore artistico ("Un sogno che si realizza per uno come me che lo guarda da quando è ragazzino"). "Il mio primo pensiero - ha detto Amadeus nella prima presentazione ufficiale della settantesima edizione della kermesse - era fare un saremo che potesse stupire, senza adagiarmi su quello che era successo nelle 69 edizioni precedenti".

Il diktat, insomma, è diventato "non fare cose già viste". Ed ecco allora una sfilza di prime volte: per la prima volta i big "sono stati presenti all'annuncio della loro partecipazione in gara"; le presenze femminili "non sono due ma ci sono tante donne che raccontano storie diverse, amiche, persone che mi incuriosiscono e che stimo" (ci saranno così Monica Bellucci, Georgina Rodriguez, Rula Jebreal, Antonella Clerici, Diletta Leotta, Emma D'Aquino, Laura Chimenti, Francesca Sofia Novello, Sabrina Salerno e Alketa Vejsiu)

Mara Venier invece di lanciare la sua 'Domenica In' dalla prima fila della platea, salirà sul palco all'inizio della serata finale; alcuni ospiti usciranno dall'Ariston (o forse vi entreranno dopo essersi esibiti nell'adiacente piazza Colombo, come Mika per il quale Sanremo sarà un po' un prolungamento del tour italiano al via da febbraio); anche il conduttore uscirà dall'Ariston "ma solo per andare ad accogliere qualche ospite", perché il teatro resta il centro della liturgia del festival.

Quanto ai cantanti in gara sono stati scelti - ha assicurato Amadeus - partendo dalle canzoni ("e non certo dalle loro idee politiche: io che Rita Pavone era sovranista non ne avevo idea e francamente mi interessa poco, ho scelto la canzone"); le canzoni sono state scelte per "la loro attualità, pensando a brani che il giorno dopo possano andare bene in radio e sulle piattaforme".

E poi i tre fuoriclasse "a sorpresa": Fiorello, in veste di "amico del conduttore", con una presenza sul palco all'insegna del "q.b." (quanto basta) ma soprattutto da fantasista imprevedibile. "Non chiedetemi quello che farà perché non lo so", ha detto Amadeus. "E non lo so ancora nemmeno io", ha replicato con un messaggio vocale lo showman ("Cu mi lu fici fari!", ovvero "Chi me l'ha fatto fare!", ha urlato ansioso in siciliano). Roberto Benigni, che per la serata del giovedì, quella dedicata ai 70 anni del festival, "sta preparando una cosa che rimarrà nella storia della tv". E Tiziano Ferro, al quale Amadeus non aveva il coraggio di chiedere di essere al festival tutte le sere e poi invece quando glielo ha chiesto ha trovato una risposta entusiasta.

Ad assicurare lo spettacolo-evento (che potrà contare su due coreografi del calibro di Daniel Ezralov e Franco Miseria e sulla regia di Stefano Vicario e sulla scenografia di Gaetano Castelli) ci saranno una carrellata di ospiti funzionali ad un festival "che guarderà in alcuni momenti alla sua storia, per celebrare i suoi 70 anni, ma fortemente orientato verso il futuro". Così non mancheranno artisti che hanno fatto la storia del festival, da Al Bano e Romina (ancora in trattativa) a Massimo Ranieri, da Johnny Dorelli a una o più sorprese ancora da svelare, ma anche gli idoli dei giovani e giovanissimi, da Salmo a Ultimo, da Dua Lipa a Luis Capaldi.

E a proposito di nuove generazioni Sanremo 70 sarà un festival 'diffuso' (con eventi in vari luoghi della città e un vero e proprio red carpet) e multipiattaforma. E vivrà anche su Rai Play, che ospiterà in esclusiva sia 'L'altro festival' (che prende il post del 'Dopofestival') che il 'Question time' (ovvero la diretta delle conferenze stampa di mezzogiorno all'Ariston Roof).

"Oltre al conduttore Nicola Savino, nel cast fisso dell'Altro Festival ci saranno anche Miss Keta e i Gemelli di Guidonia", ha annunciato il direttore di Rai Play Elena Capparelli. "Lo studio avrà il sapore del club, con una scenografia postindustriale. Savino scioglierà la tensione con un racconto spettinato e non istituzionale della serata appena trascorsa. Lo studio sarà centro di controllo ma L'Altro Festival vivrà anche dei contributi che gli 'inviati' manderanno con tablet e telefonini". Pronti ad essere fruiti da telespettatori su tablet e telefonini.

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