Una struttura in costruzione, destinata a diventare un albergo, è stata sequestrata dalla Guardia di Finanza in località Fuenti nel comune di Cetara (Salerno), in Costiera Amalfitana. Il sequestro ha riguardato l'albergo su due livelli, due piscine, un solarium, un punto di ristoro, pergolati vari, aree di parcheggio, strutture per la viabilità e un ascensore di collegamento ricavato nella roccia, per un'estensione complessiva superiore ai 10mila mq: il tutto realizzato con autorizzazioni false e all'interno del Parco regionale dei Monti Lattari nel quale vige il divieto assoluto di edificabilità.
Cinque persone sono state raggiunte da avvisi di garanzia: si tratta del progettista dell'opera, il tecnico comunale responsabile del procedimento, l'amministratrice della società proprietaria dell'hotel, il direttore dei lavori e il collaudatore in corso d'opera.
Le ipotesi di reato vanno dalla lottizzazione abusiva all'abuso edilizio, abuso in atti d'ufficio, falso e truffa aggravata. Le indagini, svolte dai finanzieri e coordinate dalla Procura di Salerno, sono durate diversi mesi e si sono articolate attraverso sopralluoghi, acquisizioni documentali presso il Comune di Cetara e presso gli uffici della Regione Campania.
Complesso ed articolato il meccanismo concepito dagli indagati: si parte dall'attività del progettista delle opere il quale, attraverso false attestazioni, dichiarava che le opere erano conformi a un vecchio progetto risalente al 1968 e che le stesse ricadevano in zona turistico-ricreativa; il responsabile del procedimento, a sua volta, certificando falsamente che l'opera era conforme alle prescrizioni edilizie e urbanistiche della zona, rilasciava un permesso per costruire e un'autorizzazione paesaggistica del tutto illegittimi.
Inoltre, lo stesso pubblico funzionario provvedeva a certificare falsamente e a rilasciare illegittimamente titoli riguardanti aree di territorio rientranti nella competenza di un altro Comune, di fatto usurpando funzioni pubbliche di un altro ente locale.
Infine, l'amministratrice della società proprietaria della struttura aveva richiesto, per la realizzazione dell'opera, un finanziamento pubblico: le indagini eseguite presso gli uffici della Regione Campania hanno rivelato l'istruttoria in corso per il vaglio di una richiesta di quasi 5 milioni di euro di finanziamenti pubblici, dei quali la società non potrà beneficiare per il blocco preventivo della procedura da parte dello stesso ente erogatore. La documentazione relativa alla richiesta di finanziamento è stata sequestrata