Obiettivo focalizzare l'attenzione sul ruolo femminile quale volano di sviluppo per la crescita della stampa nel Paese
Alla presenza di circa 200 partecipanti, si è tenuto a Khartoum lo scorso 5 di maggio il workshop: 'Empowering Women in Sudanese Media', ideato e organizzato dall'Ambasciata d'Italia a Khartoum e dalla locale rappresentanza dell'Unesco, con la collaborazione dell'Unione Nazionale Giornalisti Sudanesi e di questa Agenzia per la Cooperazione e lo Sviluppo.
Scopo dell'iniziativa, evidentemente di gran successo, parallelamente al World Press Freedom Day dello scorso 3 maggio, era quello di focalizzare l'attenzione di istituzioni sudanesi, giornalisti, comunità internazionale, semplici partecipanti sul ruolo femminile quale volano di sviluppo per la crescita qualitativa della stampa e dei media in Sudan nonché veicolo privilegiato per convogliare messaggi sociali importanti al Paese.
"La tematica cardine del workshop" a parere dell'Ambasciatore Fabrizio Lobasso, "ha unito funzionalmente due elementi di criticità in Sudan, parità di genere e libertà di stampa, in un'ampia discussione, permettendo argomentazioni inclusive sugli elementi citati e su quali direzioni muovere per il prossimo futuro".
E' stato dato quindi spazio a due 'case study' di giornaliste delle regioni orientali sudanesi di Kassala, Gedaref e Port Sudan - Women and Media in East Sudan e Community Radio in East Region - elemento che ha permesso di creare una interrelazione virtuosa con i programmi di cooperazione delegata Ue a gestione italiana in quelle regioni.
A conclusione dei lavori, sono stati raggiunti alcuni importanti spunti dai quali sono scaturite raccomandazioni consegnate ufficialmente al vice ministro per l'Informazione sudanese, presente durante le fasi finali del dibattito:
- Carriere maschili, soprattutto nel settore privato, e orari di lavoro prolungati: ostacolo impervio per la creazione, crescita e consolidamento di una carriera lavorativa femminile.
- Carente protezione sociale e tutela del lavoro femminile durante i congedi parentali.
- Visione della donna al di là dei ruoli di madre e moglie.
- Necessità di organizzare corsi di aggiornamento, di capacity building e training continuativo per agevolare l'empowerment femminile.
- Maggiore impegni di stampa e media per focalizzare attenzione su tematiche 'calde' quali Fmg, child marriage, child nutrition e education.
- Necessità di abbattere il livello di discriminazione, nepotismo.
- Utilizzo non solo di nuove tecnologie nel mondo dei media, ma altresì delle community radio, quale veicolo per una maggiore informazione.