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Ucraina

Incontro tra ambasciatore Kiev e Al Bano

12 marzo 2019 | 18.04
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(FOTOGRAMMA/IPA)
(FOTOGRAMMA/IPA)

L'ambasciatore ucraino a Roma, Yevhen Perelygin, si dice pronto ad incontrare Al Bano, inserito nella lista degli artisti banditi dall'Ucraina perché considerati una minaccia per la sicurezza nazionale. E il cantante ha replicato di essere disponibile: "Accolgo di buon grado l'invito".

L'incontro con Albano Carrisi, si legge in un comunicato diffuso dall'ambasciatore, serve per "spiegare meglio il motivo per cui è pericoloso per gli artisti, soprattutto per quelli molto conosciuti, flirtare con i regimi dittatoriali sanguinari sia che si tratti del Cremlino, della Siria o di altri Paesi. Vorrei fare un tentativo di convincerlo che la tesi propagandistica russa sul 'ritorno della Crimea nella Russia' di fatto legittima e incoraggia l'invasione militare russa in Crimea ed in Donbas nonché allontana la pace in Ucraina".

L'ambasciatore sottolinea che i giudizi degli artisti e di altre personalità carismatiche della cultura "influenzano" altre persone e per questo bisognerebbe "approfondire le conoscenze, prima di esprimere il proprio pensiero, sui punti così delicati come l'integrità territoriale, l'inviolabilità delle frontiere e la sovranità degli Stati".

"I grandi opinion maker italiani", afferma ancora Perelygin, dovrebbero essere consapevoli "del pericolo per l'Europa odierna nel sostenere l'approccio russo di poter cambiare le frontiere esistenti internazionalmente riconosciute, sfidare l'ordine internazionale in modo impunito, nonché ricordare le pesantissime conseguenze di tale politica nel passato per la storia europea. Mi domando inoltre se in Italia oggi avrebbero recepito in modo benevolo i giudizi impropri di un famoso personaggio estero sull'appartenenza delle regioni italiane a uno Stato confinante con l'Italia".

LA REPLICA - "Accolgo di buon grado l'invito dell'ambasciatore ucraino. Spero così, davanti ad un bicchiere di buon vino, di dimostrare che la musica non ha catene o colori politici, non porta sangue ma libertà, non crea catene ma le spezza, giunge dove anche le grida più acute e violente non potranno mai arrivare" dice Al Bano. "Ribadisco e rivendico - aggiunge - il mio essere un uomo di pace, di aver sempre e solo cantato la pace e l'amore, senza aver mai svolto alcun ruolo politico in alcuno dei Paesi del mondo in cui sono stato invitato per i miei concerti".

"Decidere dove cantare o dove smettere di farlo - sottolinea infine il cantante - significa togliere speranza alle persone che affollano le piazze e i teatri solo per la gioia di cantare e divertirsi". Il nome dell'artista italiano è nell'elenco aggiornato nei giorni scorsi, pubblicato sul sito del ministero della cultura a Kiev, in risposta a una richiesta dei servizi dell'Sbu, secondo quanto ha riportato il 'Kiev Post'. Sono 147 gli artisti inseriti in questa lista dal 2015: fra loro, anche il regista russo Nikita Mikhalkov.

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