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Ambiente, Coldiretti: 'Perso 28% campagna in ultimi 25 anni'

16 giugno 2020 | 17.04
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(Fotolia) - Andre Nery - Fotolia
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L’ultima generazione è responsabile della perdita in Italia di oltre un quarto della terra coltivata (-28%) per colpa della cementificazione e dell’abbandono provocati da un modello di sviluppo sbagliato che ha ridotto la superficie agricola utilizzabile in Italia negli ultimi 25 anni ad appena 12,8 milioni di ettari. È quanto afferma la Coldiretti in occasione della Giornata mondiale della desertificazione e della siccità istituita dalla Nazioni Unite per il 17 di giugno e dedicata quest’anno a 'Cibo, Mangimi e Fibre' con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica che la loro produzione e consumo è alla base del degrado dei suoli e consumo di risorse idriche.

Su un territorio meno ricco e più fragile per il consumo di suolo si abbattono – sottolinea la Coldiretti – i cambiamenti climatici con una decisa tendenza al surriscaldamento con il moltiplicarsi di eventi estremi con manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal maltempo alla siccità che compromettono le coltivazioni nei campi con costi per oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.

"In un Paese comunque piovoso come l’Italia che per carenze infrastrutturali trattiene solo l’11% dell’acqua, occorre un cambio di passo nell’attività di prevenzione", dichiara il presidente della Coldiretti Ettore Prandini.

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