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Ambiente: Laporta (Ispra), 'senza contributo di tutti riforma non sarà mai efficace'

24 febbraio 2022 | 18.49
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''La riforma degli articoli 9 e 41 della Costituzione ci mette davanti alle nostre responsabilità come decisori e come cittadini, perché senza il contributo di tutti, anche la riforma migliore non sarà mai abbastanza efficace''. Lo ha detto il presidente dell’Ispra Stefano Laporta nel corso della puntata del programma di approfondimento Monitor su Italia 7, condotto da Gaetano D’Arienzo, andata in diretta dalle ore 21.30 alle 23.00 di martedì 22 febbraio, organizzata dal direttore Fabrizio Manfredini in accordo con il prefetto Francesco Tagliente. Sul tema della riforma costituzionale ''epocale che per la prima volta è intervenuta sui principi fondamentali della Repubblica'' è scesa in campo anche l’Ancri che tra le finalità statutarie comprende anche la promozione dei valori e dei principi costituzionali. Alla puntata sono intervenuti Paolo Ghezzi, delegato Ancri alla Protezione Civile e all’Ambiente e il prefetto Francesco Tagliente nella veste di delegato alle relazioni istituzionali del sodalizio, Daniel Calleja, Maria Chiara Carrozza, Fabrizio Curcio, Paolo Maddalena, Gianfranco Amendola, Marco Filippeschi, Luca Lopomo e Paolo Crisafi.

Rispondendo al conduttore il prefetto Laporta, premesso che tutti i componenti del Sistema Nazionale per la protezione dell’Ambiente (Snpa) hanno accolto la novità costituzionale con grande soddisfazione, ha ricordato che la tutela dell'ambiente, entrata nella Carta fondamentale della Repubblica italiana, pone prospettive che guardano non solo al nostro presente ma all'interesse delle future generazioni. Il nuovo comma dell’articolo 9 stabilisce che la Repubblica ''tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”. Una previsione che va letta insieme alla tutela del paesaggio e del patrimonio storico-artistico, alla promozione dello sviluppo della cultura, della ricerca scientifica e tecnica. Un’attenzione ad ambiente e salute che il legislatore ha voluto inserire anche tra i capisaldi dell’azione economica: nel secondo e terzo comma dell’articolo 41 si esprime in modo esplicito che l’iniziativa economica non deve arrecare danno alla salute e all'ambiente, e che la legge la indirizza e coordina a fini sociali e ambientali.

''Vorrei sottolineare - ha detto il prefetto Laporta - come l'inserimento in Costituzione della tutela dell'ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi rappresenti il coronamento di un percorso che nasce da una accresciuta sensibilità e dalla richiesta dei cittadini e conferisca forza a questi temi qualificandoli come beni fondamentali per ciascun individuo. Il contributo che gli enti pubblici di ricerca, così come quello delle Associazioni ambientaliste, hanno fornito per incrementare questa nuova sensibilità, ha sicuramente giocato un ruolo importante ed è stato accolto dal Parlamento. Aggiungo che tale riconoscimento sancisce l’inviolabilità del principio di tutela ambientale e lo rende un diritto cardine al pari di altri sanciti nella nostra Costituzione''.

Il presidente dell’Ispra, facendo riferimento al richiamo alle future generazioni, ha aggiunto che oltre a riscontrare un legame con la definizione di sviluppo sostenibile contenuta nel rapporto Brundtland del 1987, coglie la scelta di rispondere a quella spinta che giunge forte dalle giovani generazioni. ''Penso - ha proseguito - alle mobilitazioni dei Fridays for future e all’impegno internazionale dei giovani per la lotta contro i cambiamenti climatici. In generale ad una forte richiesta di prendere sul serio i problemi ambientali e di sentirli come prioritari. Un monito che ci giunge anche da Papa Francesco nei suoi molteplici interventi sulla cura del creato e soprattutto con l’enciclica Laudato sì. Per la prima volta nella storia un Pontefice ha dedicato il documento più alto del magistero alle sfide ambientali''. Quanto alla modifica dell’articolo 41, il prefetto Laporta ha sottolineato come rientri perfettamente in quel lavoro avviato negli ultimi anni dal Snpa per accompagnare il processo di transizione ecologica del Paese. ''Affermare che l’azione economica non deve arrecare danno alla salute e all’ambiente non rappresenta un ostacolo alla libera iniziativa delle imprese - ha aggiunto - Al contrario vuol dire sostenere uno sviluppo realmente sostenibile che orienti l’azione economica verso un reale equilibrio tra produzione, lavoro e difesa dell’ambiente. È un processo possibile e lo testimoniano le imprese che nel seguire criteri ambientali acquistano in competitività e crescita''.

Alla domanda del conduttore su possibili sviluppi per Snpa derivanti dalla riforma costituzionale, il presidente dell’Ispra ha detto: “Per chi come noi è impegnato quotidianamente nei controlli, nel monitoraggio del territorio, nelle attività di ricerca ambientale, a livello nazionale e locale, quanto accaduto lo scorso 8 febbraio non può che essere una notizia di grandissimo rilievo. Peraltro, entrando come principio fondamentale della Repubblica, l’ambiente deve essere tutelato in modo uniforme su tutto il territorio, garantendo gli stessi livelli da nord a sud. Un impegno che ci vede profondamente coinvolti in ogni regione e pronti ad essere un riferimento per il nostro Paese”.

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