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Teatro: Angiolini - Scianna all'Eliseo in 'Tradimenti' di Pinter

24 novembre 2015 | 16.19
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Ambra Angiolini e Francesco Scianna (foto Adnkronos)
Ambra Angiolini e Francesco Scianna (foto Adnkronos)

La crisi profonda di tre personaggi - Emma, Jerry e Robert - che scorre attraverso gli anni turbolenti della rivoluzione sessantottina. E' 'Tradimenti' di Harold Pinter, che sbarcherà al Teatro Eliseo di Roma con la regia di Michele Placido dall'1 al 20 dicembre interpretato da Ambra Angiolini, Francesco Scianna e Francesco Biscione.

La storia si dipana a ritroso, dal 1977 al 1968, e racconta la storia di Emma, manager di una galleria d'arte, e Jerry, scrittore e agente letterario, che si rivedono due anni dopo la fine della loro relazione. I due sono stati amanti per cinque anni, distraendosi dai rispettivi matrimoni in un appartamento preso in affitto, finché Robert, marito di Emma, costringe la moglie ad ammettere il tradimento. L'apparente banalità del 'menage a trois' si dissolve nel protrarsi della narrazione all'indietro, quando lo spettatore scopre nuovi dettagli.

"E' un tema molto attuale - spiega Ambra Angiolini alla presentazione romana della piece- e il desiderio dei personaggi sotteso a questo testo è in realtà non tanto quello di tradire l'altro, ma quello di tradire se stessi. I protagonisti tradiscono la memoria, tradendo quello che sono stati e convincendosi di essere quello che sono ora".

Il regista Placido, grandezza di Pinter è cogliere l'essenza del nostro essere niente

"La grandezza di Pinter - dice Placido - è quella di cogliere l'essenza del nostro essere niente, di essere ben poco, anche quando ci giuriamo amore eterno e parliamo di grandi sentimenti". A teatro, sorprendentemente, si ride, anche nella tragedia. "Quando vediamo qualcosa di grave che accade agli altri ne cerchiamo il lato comico, la leggerezza", aggiunge Francesco Scianna, che ha apprezzato moltissimo la regia di Placido. "C'è molta pancia in Michele, oltre che cultura e testa - spiega l'attore - e poi è un attore, quindi non ci sono filtri".

La traduzione del testo è di Alessandra Serra, le scene di Gianluca Amodio, i costumi di Mariano Tufano, le musiche originali di Luca D'Alberto e le luci di Giuseppe Filipponio. Lo spettacolo è prodotto da Goldenart Production, che lo stesso Michele Placido gestisce insieme alla moglie Federica Vicenti.

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