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Amendola: 'Negoziare energia priorità, 27 paesi non possono subire ricatto su gas'

19 maggio 2022 | 17.33
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Amendola: 'Negoziare energia priorità, 27 paesi non possono subire ricatto su gas'

''Adesso dobbiamo negoziare anche l'energia, che è la priorità nazionale, stiamo costruendo dopo tanti anni di ritardi un'Unione dell'energia, 27 Paesi non possono essere sotto ricatto dell'isteria speculativa di alcuni mercati sulla fornitura del gas. Noi dobbiamo essere un grande continente che non solo diversifica i fornitori ma costruisce infrastrutture, investe su tecnologie di nuova generazione. Io penso a un'Europa che sia industria, che sia ricerca, che abbia cervello e per fare questo noi dobbiamo fare investimenti e lasciarci alle spalle le regole del patto di stabilità e crescita che descrivevano un mondo di 20 anni fa''. Lo ha detto Vincenzo Amendola, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega in materia di Politiche e affari europei, intervenendo al convegno ‘Pnrr priorità e futuro dell’Italia', promosso da Confederazione Aepi e Adnkronos.

''Attraverso questo piano, utilizzando la massima potenzialità di deregolamentazione concessa nel regolamento del next generation - continua - dobbiamo sperimentare procedure, impostazioni amministrative e semplificazioni burocratiche come mai fatte nella storia, sia per reggere la tempistica degli investimenti e anche per modificare la pubblica amministrazione. Non dobbiamo digitalizzare la burocrazia, dobbiamo fare un salto di qualità in tutti i comparti del pubblico al servizio dei cittadini e delle imprese, la giustizia, la pubblica amministrazione, ai servizi pubblici essenziali rendendo il digitale un alleato di questa semplificazione''..

''Quello che manca in questa missione è modificare dei meccanismi di procedure che devono essere adeguati - ha aggiunto - Parlo delle procedure Via unificate, delle sovraintendenze unificate, poteri sostitutivi e potenziamento della pa in termini di competenze, persone e qualità''.

Il Pnrr è una ''missione perché è un accordo per la prima volta nella storia europea fondato su un debito comune che richiede che tutti i Paesi europei si occupino insieme del mercato comune europeo, cioè di rendere il nostro tessuto economico colpito dal covid e adesso dalla guerra più forte, al servizio dei cittadini, delle imprese, della competizione che è globale. Per fare questo i canali e le missioni di investimento sono programmate comunemente su grandi canali che sono il green e il digitale. Non è un piano finanziario nazionale, è un piano europeo, con delle linee guida europee per far sì che tutto il mercato regga alla sfida della competizione globale'' conclude.

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