Palermo, 8 mar. - (Adnkronos Salute) - A dieci anni dall'emanazione del decreto ministeriale che affidava alle regioni il compito di mappare la presenza dell'amianto e di trasmettere i dati raccolti al ministero dell'Ambiente, la Regione siciliana non ha ancora provveduto a "fotografare" la realtà dell'Isola. O, quantomeno, non ne ha trasmesso i risultati a Roma. E questo nonostante lo Stato avesse messo a disposizione le risorse necessarie.Per capire le ragioni di questo "assordante e pericolosissimo silenzio" si sono mossi i deputati del Movimento Cinque Stelle alla Camera e all'Assemblea regionale siciliana . A Montecitorio (prima firmataria Claudia Mannino) è stata già presentata un'interrogazione, a Palazzo dei Normanni l'atto approderà la prossima settimana, con la prima firma del presidente della commissione Ambiente, Giampiero Trizzino.
I due atti mirano a capire il perché dell'"inerzia" della Regione e, in particolare, quello presentato a Roma vuole conoscere la procedura che intende attivare il ministero per acquisire i dati relativi alla presenza dell'amianto in Sicilia."La Sicilia - afferma Trizzino - in tema ambientale deve cambiare assolutamente rotta. Abbiamo posti tra i più belli al mondo, che però nascondono insidie mortali per la gente, a causa di inquinamenti di vario tipo". Per Claudia Mannino "manca di certo la buona volontà. A Montecitorio, oltre all'interrogazione depositata, aspettiamo i dati relativi ai fondi che sono arrivati alla Regione per tale mappatura".