Roma, 18 mar. (Adnkronos Salute) - In Italia ci sono 32 milioni di tonnellate di materiali contenenti amianto in matrice compatta, cui si aggiungono alcuni milioni di tonnellate di amianto friabile. E si contano circa 5.000 decessi ogni anno a causa di patologie asbesto correlate. Sono i dati forniti dall'Ona, l'Osservatorio nazionale amianto, che presenta oggi un Piano nazionale amianto alternativo a quello approvato dal Governo Monti nel corso del Consiglio dei ministri dell'8 aprile 2013.
Un piano che "si propone di agire su tre direttrici: prevenzione primaria, attraverso la bonifica dei siti contaminati per evitare future esposizioni; prevenzione secondaria, ovvero diagnosi precoce per una migliore terapia e cura delle patologie asbesto correlate; epidemiologia, per mettere in evidenza il fenomeno in atto che consta di circa 5.000 morti l'anno di cui 1.500 per mesotelioma, 3.500 per tumore polmonare e il resto per altre patologie asbesto correlate, e così assicurare giustizia per le vittime e punizione per i colpevoli", spiega all'Adnkronos Ezio Bonanni, presidente Ona.
Un piano alternativo a quello del Governo Monti, "approvato dal Cdm ma non dalle Regioni, e quindi che non ha avuto esecuzione - aggiunge Bonanni - Quel piano si fondava essenzialmente sulla mappatura dei siti contaminatii e sulla sensibilizzazione del problema senza affrontare la necessità di decontaminare i luoghi di vita e lavoro dall'amianto, facendo leva anche sulla questione fiscale della detraibilità delle spese, l'utilizzo di fondi strutturali europei e piani di finanza attraverso la Cassa Depositi e Prestiti". (segue)