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Italia-Giappone: anche il principe Naruhito alla mostra su Botticelli a Tokyo

19 marzo 2016 | 20.24
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Il principe ereditario Naruhito, la consorte Masako e la figlia Aiko alla mostra su Botticelli a Tokyo
Il principe ereditario Naruhito, la consorte Masako e la figlia Aiko alla mostra su Botticelli a Tokyo

Ci sono ospiti davvero eccezionali, tra gli oltre 200 mila visitatori che al Metropolitan Art Museum di Tokyo, si sono messi in fila per ammirare “Botticelli e il suo tempo”, la mostra-evento che il 16 gennaio 2016 ha inaugurato le manifestazioni per l'Anno dell'Italia in Giappone, 12 mesi durante i quali l’Italia sta promuovendo la propria arte, musica, cultura con 10 grandi esposizioni e oltre 20 musei coinvolti, 6 convegni internazionali, 4 tournée e concerti, incontri e laboratori di cooperazione scientifica, eventi sportivi e di promozione dell'Italian life style.

Il principe ereditario Naruhito, la consorte Masako e la figlia Aiko non hanno voluto infatti perdere l'occasione di visitare l'ambiziosa esposizione che presenta al pubblico giapponese, nella maniera più ampia ed esaustiva, la figura e l’opera del grande italiano particolarmente amato dal pubblico del paese del Sol Levante.

Fino al 3 aprile 2016, numerose straordinarie opere, tra dipinti e schizzi, selezionate tra i capolavori di Sandro Botticelli e in prestito dalle maggiori istituzioni culturali pubbliche e private del mondo, sono in esposizione a Tokyo, affiancate dalle opere del suo maestro Fra Filippo Lippi e di Filippino Lippi, che divenne apprendista nella bottega di Botticelli.

Curata da Alessandro Cecchi, direttore della Galleria Palatina, insieme al professore Shigetoshi Osano e dalla Soprintendenza fiorentina, la mostra è promossa dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, insieme al Ministero degli Affari Esteri, di concerto con le omologhe autorità giapponesi, con la partecipazione dell’Ambasciata d’Italia a Tokyo e organizzata per la parte italiana dall'Associazione MetaMorfosi.

Le 78 opere in mostra offrono l’opportunità di comprendere il ruolo che Botticelli rivestì nel suo tempo e nello sviluppo dell’arte pittorica fiorentina, ma permettono anche di avere un quadro di insieme della Firenze dell’epoca e dell’età di Lorenzo il Magnifico, celebrata come “la primavera de’ Medici”. Si tratta di fatto di un periodo caratterizzato da una committenza colta e raffinata e dalla produzione di opere d’arte uniche che testimoniano lo splendore di quell’epoca.

Capolavori botticelliani come "La calunnia" e “L'adorazione dei Magi Lami”, entrambi custoditi alla Galleria degli Uffizi, "Il Giudizio di Paride" giunto dalla Fondazione Giorgio Cini di Venezia, “La Madonna del libro”, concessa in prestito dal Museo Poldi Pezzoli di Milano, e “La bella Simonetta”, cioè il ritratto di Simonetta Vespucci, eccezionalmente prestato dalla società di trading Marubeni Corporation che ne detiene la proprietà, sono messe a confronto con le opere di Fra Filippo Lippi e dell'allievo di Botticelli, Filippino Lippi, di cui si può ammirare “La Madonna col Bambino con san Giovanni Battista e angeli”, più conosciuto come "Tondo Corsini", in prestito dall'Ente Cassa di Risparmio di Firenze, e i due imponenti “tondi” dal diametro di 110 centimetri ciascuno raffiguranti “L'angelo annunciante” e la “Vergine annunciata”, provenienti dai Musei Civici di San Gimignano.

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