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Ancora nervosismo alla Camera, scontro Trancassini-Fiano

13 maggio 2020 | 12.00
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Diverbio fra il deputato di Fratelli d'Italia e il dem

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Ancora nervosismo alla Camera durante l'esame degli ordini del giorno sul decreto legge che disciplina le misure di contenimento per l'emergenza coronavirus e le modalità di adozione dei Dpcm. Protagonisti di un diverbio al limite dello scontro Paolo Trancassini di Fratelli d'Italia ed Emanuele Fiano del Pd, mentre interveniva Federico Mollicone di Fdi. "Non è immaginabile -ha affermato quest'ultimo rivolgendosi alla vicepresidente Mara Carfagna, in quel momento alla guida dell'Assemblea - che un collega della maggioranza venga davanti ai banchi mentre stiamo intervenendo e ci intimidisca, non è accettabile".

"La presidenza ha richiamato all'ordine sia l'onorevole Fiano, che si è avvicinato ai banchi di Fratelli d'Italia, sia l'onorevole Trancassini, che inveiva contro l'onorevole Fiano", ha puntualizzato Carfagna. Motivo del contendere, come ha poi spiegato Trancassini prendendo la parola, le proteste di Fratelli d'Italia per un colloquio tra la sottosegretaria Sandra Zampa e lo stesso Fiano a proposito del parere su un ordine del giorno. "Non è corretto, non è bello e credo anche che sia inutile -ha lamentato Trancassini- parlare con il rappresentante del governo mentre il rappresentante del governo parla con un parlamentare, anche se autorevole, della maggioranza: ho chiesto questo e per tutta risposta l'onorevole Fiano è venuto qui da me a dirmi che lui stava perorando la nostra causa, che lui stava cercando di far cambiare il parere".

"Allora volevo capire se sono cambiate le norme di riferimento della nostra Costituzione, perché noi non abbiamo chiesto il cambio del parere al Partito democratico, l'abbiamo chiesto al governo. Per aver fatto notare questo all'onorevole Fiano, sono stato ripetutamente indicato con un dito e ho semplicemente invitato l'onorevole Fiano a tornare al suo posto. Mi voglio immaginare se questo comportamento lo avesse adottato uno di Fratelli d'Italia, fosse venuto da voi a minacciarvi con il dito. Come al solito, onorevole Fiano, è molto bravo sulla teoria, scarsissimo sulla pratica".

A difendere e a spiegare l'iniziativa di Fiano, il deputato di Leu Nico Stumpo: "E' giusto lasciare i rappresentanti del governo liberi: il tema è che se c'è un 'qui pro quo', la maggioranza non è avulsa dal governo. In questi giorni si è parlato del ruolo del Parlamento e dei Dpcm, ieri il ruolo della maggioranza è prevalso su alcuni aspetti. L'onorevole Fiano e gli altri non stavamo facendo cambiare il gioco della Costituzione, stavamo soltanto cercando di dare ruolo al Parlamento rispetto ad alcune questioni e per questo non si risponde in modo stizzito quando questo Parlamento si assume le sue responsabilità".

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