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Andreotti, Cencelli: "L'archivio segreto? Il suo era un po' come il mio Manuale...Chissà..."

03 maggio 2023 | 15.38
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'Grande uomo e grande democristiano mi chiese: 'io una volta non le ho fatto un favore?'"

Massimiliano Cencelli
Massimiliano Cencelli

Sabato prossimo ricorrono dieci anni dalla morte di Giulio Andreotti, protagonista della politica, padre costituente, sette volte presidente del consiglio, 27 volte ministro, deputato dal 1946 al 1991 e senatore a vita dal 1991 al 2013. "E' stato un grande uomo ed un grande democristiano, convinto. Una persona per bene. Che ha fatto tanto anche per Roma e per il Lazio. Rammento che mi mise su un camioncino e mi mandò a fare i comizi contro i comunisti in giro per la Capitale e che un giorno mi menarono. Sono ricordi che fanno bene e che andrebbero condivisi con tanti giovani". A parlare con l'Adnkronos a pochi giorni dell'anniversario della morte di Andreotti è il quasi novantenne Massimiliano Cencelli, democristiano della corrente dei 'pontieri' o 'tavianei' diretta da Adolfo Sarti.

Cencelli, autore dell'omonimo Manuale divenuto un 'cult', creato per regolare la spartizione delle cariche pubbliche in base al peso elettorale di ogni singolo partito o corrente politica, ricorda: "Ho la massima stima di Andreotti tanto è vero che la prima pagina del Manuale Cencelli contiene una sua frase. E' stato l'uomo di un'epoca, un grande politico, democristiano, cattolico - prosegue - In guerra con Taviani, ma di politica non di stima. Lo accompagnava sempre il suo braccio destro Evangelisti, un po' casinaro, ma bravo", racconta.

E il famoso archivio, è realtà o leggenda? "E' un po' come il mio archivio, tutto ciò che ho fatto con il Manuale Cencelli. A me - ricorda con orgoglio - firmò la tessera Alcide De Gasperi". E quello di Andreotti? "Chissà. Pare sia sparito tutto, non si sa più niente. Ricordo però un episodio: Feci un discorso contrario ad Andreotti e scendendo dal pulpito, lui mi disse 'senta un po' Cencelli. Ma io a lei una volta non le ho fatto un favore?'. Me lo ha detto perché aveva un archivio? Non lo so. Chissà". (di Roberta Lanzara)

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