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Animali: Brambilla, chiarire quanti sono stati soppressi negli zoo italiani

14 marzo 2014 | 18.10
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Roma, 14 mar. (Adnkronos Salute) - Quanti animali sono stati soppressi negli zoo italiani negli ultimi 5 anni, che età avevano, a quale specie appartenevano, quali erano le loro condizioni di salute, quali le motivazioni alla base della decisione di sopprimerli. Lo chiede Michela Vittoria Brambilla, deputata di Forza Italia, con un'interrogazione al ministro dell'Ambiente Gianluca Galletti, depositata nei giorni scorsi, nella quale si chiede anche di conoscere "quali altre urgenti iniziative" intende intraprendere il ministro per esercitare le funzioni di controllo che gli sono attribuite dal decreto legislativo 21 marzo 2005 n.73 'Attuazione della direttiva 1999/22/CE relativa alla custodia degli animali selvatici nei giardini zoologici'.

L'interrogazione, dopo il caso della giovane giraffa Marius uccisa allo zoo di Copenhaghen perché "in soprannumero", prende spunto da un'intervista del direttore esecutivo dell'Associazione europea degli zoo e acquari (Eaza), Lesley Dickier, ripresa anche da alcuni media italiani, secondo la quale ogni anno negli zoo europei vengono uccisi fra i 3.000 e i 5.000 animali. Il numero preciso, spiega Lesley, non è certo, "perché in molti casi nei registri delle morti non viene indicata la motivazione della soppressione" ed è ragionevole pensare che non tutte queste uccisioni vengano effettuate poiché l'animale è gravemente malato e non recuperabile.

Nel nostro Paese, la soppressione di un animale in uno zoo, non certificata per gravi e irrimediabili dati medico-veterinari, è sanzionata dall'articolo 544-bis del codice penale con le caratteristiche indicate anche da sentenze della Corte di cassazione che hanno ben definito il concetto di 'non necessità', quali la recente pronuncia n.39053/2013 e la precedente n. 15061/2007. "E' importante - conclude Brambilla - che il ministero dell'Ambiente svolga con puntiglio il suo ruolo di controllo sulle condizioni degli animali detenuti negli zoo. Il caso della giraffa uccisa a Copenaghen, che ha avuto risonanza mondiale, e l'intervista del direttore dell'Eaza, destano legittime preoccupazioni nell'opinione pubblica: è bene fare chiarezza".

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