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Anm, eletto Piercamillo Davigo: "Sarò il presidente di tutti"

09 aprile 2016 | 13.35
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Piercamillo Davigo (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
Piercamillo Davigo (Fotogramma) - FOTOGRAMMA

"Sarò il presidente di tutti". Lo ha sottolineato Piercamillo Davigo, ex pm di Mani Pulite e leader di Autonomia e Indipendenza, subito dopo l'acclamazione a presidente dell'Anm. "Bisogna mantenere l'unità della magistratura e io farò del mio meglio per fare il presidente di tutti", ha detto.

Rispondendo ad una domanda sull'inchiesta di Potenza per reati ambientali, Davigo ha dichiarato: "Momenti di difficoltà" tra politica e magistratura "li vedo da quando faccio il magistrato". Poi sulla riforma del sistema delle intercettazioni, ha osservato: "La pubblicazione delle intercettazioni non pertinenti è già disciplinata dal reato di diffamazione".

Davigo resterà in carica per un anno come il resto dei componenti della giunta. Giunta unitaria dopo quasi dieci anni che non accadeva. Il vicepresidente è Luca Poniz (Area); il segretario generale è Francesco Minisci di Unicost. In giunta altri due componenti di Unicost e due di Magistratura Indipendente di cui Corrado Cartoni sarà vicesegretario.

Della corrente di Area saranno tre i componenti tra cui appunto il vicepresidente. Davigo è stato eletto per acclamazione e rimarrà in carica per un anno. Per l'anno prossimo Autonomia e Indipendenza ha ottenuto la responsabilità dell'ufficio sindacale e la presenza in giunta di due componenti, tra cui il vicepresidente mentre la presidenza andrà ad Area. Il terzo anno la presidenza sarà assegnata ad una toga di Unicost mentre Autonomia e Indipendenza avrà la segreteria generale.

Nel corso della discussione al Cdc, gli interventi delle varie correnti hanno segnato pressoché un consenso unanime sulla figura di Davigo. Al termine della discussione l'ex pm di Milano del pool Mani pulite ha preso la parola. "Non esistono governi amici o nemici - ha messo subito in chiaro il magistrato -. Esistono governi con cui dialogare ma da parte nostra deve essere ferma la pretesa del rispetto della vita".

E' a questo punto che l'ex pm di Mani pulite, con una stoccata a Renzi, ha detto senza mezzi termini: "Quel 'brrr che paura' non mi è piaciuto per niente. E' possibile che un datore di lavoro riduca le ferie senza consultare i suoi dipendenti e facendo credere che il disastro in cui versa la giustizia italiana dipenda dalle ferie dei magistrati? Faccio notare che i magistrati italiani sono quelli che lavorano di più in tutto il Consiglio europeo".

Davigo, condividendo il pensiero del collega Armando Spataro, ha evidenziato: "Condivido quel che ha detto Spataro a proposito del fatto che abbiamo i migliori investigatori del mondo. Non è corporativismo ricordare i nostri meriti. Chiediamo rispetto, dignità e tutela della giurisdizione poi inevitabilmente ci sarà anche la dialettica". Citando il pensiero di un giudice inglese, Davigo ha detto che "è giusto che ci sia tensione fra potere politico e giudiziario".

Il leader di Autonomia e indipendenza ha fatto riferimento anche all'importanza del saper comunicare: "La questione della comunicazione è essenziale. Quante volte scriviamo provvedimenti che sono illeggibili, ci vuole la sintesi. Uno stile che si impara col tempo". A tutti i presenti Davigo ha evidenziato: "Non ho un carisma particolare ma esperienza che spero di trasmettere anche ad altri per comunicare. Sono poi abbastanza anziano ben venga la rotazione: credo fermamente nella turnazione perché l'unità si crea con la condivisione delle idee". Il riferimento è legato al fatto che l'Anm con la nuova giunta punterà ad avere un presidente che sia in carica per un anno, quindi a turnazione.

CHI E' PIERCAMILLO DAVIGO, IL 'DOTTOR SOTTILE' DI MANI PULITE - Piercamillo Davigo nasce a Candia Lomellina, in provincia di Pavia, il 20 ottobre 1950. Consigliere della II Sezione Penale alla corte suprema di cassazione dal 2005, fa il suo ingresso in magistratura nel 1978. La sua carriera inizia come giudice presso il tribunale di Vigevano; nel 1981 diventa sostituto procuratore della Repubblica al tribunale di Milano dove si occupa prevalentemente di reati finanziari, societari e contro la pubblica amministrazione.

Nei primi anni Novanta, insieme ad Antonio Di Pietro, Francesco Saverio Borrelli, Gerardo D'Ambrosio, Ilda Boccassini, Gherardo Colombo, Francesco Greco e Tiziana Parenti, entra nel pool 'Mani Pulite', dove è noto come il 'Dottor Sottile' per la sua preparazione tecnico-giuridica.

Eletto nel parlamentino dell'associazione nazionale magistrati nella corrente di 'Magistratura Indipendente', la abbandona nel febbraio 2015 per fondare insieme un gruppo di magistrati 'Autonomia e Indipendenza', che guida come presidente. Quindi diventa consigliere della Corte d'Appello di Milano. Davigo ha scritto diversi libri. Tra questi 'La Giubba del Re - Intervista sulla corruzione' insieme a Davide Pinardi, 'La corruzione in Italia - Percezione sociale e controllo penale', scritto a quattro mani con Grazia Mannozzi e 'Processo all'italiana' con Leo Sisti.

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