Sabato di piazze contrapposte a Roma, con i partigiani e la sinistra che manifestano in Campidoglio per protestare contro "i fascisti in piazza" con tanto di 'visita a sorpresa' della sindaca Virginia Raggi e Casapound che manifesta contro il governo a Santi Apostoli al grido di "non sono Anpi e Raggi a decidere chi può manifestare" e improvvisa un corteo spontaneo dopo il sit in.
La lunga giornata della Capitale è cominciata alle 12 sotto Palazzo Senatorio, dove, tra tricolori partigiani e bandiere della Palestina e dei sindacati, circa 200 tra esponenti dell’Anpi e di altre sigle - dalla Cgil a Rifondazione, dalla Cisl a Sinistra Italiana - si sono uniti sotto lo slogan "viva Roma antifascista". La Raggi, che si era già espressa con determinazione contro la manifestazione di Casapound, ha voluto portare il suo sostegno all'Anpi ed è scesa a salutare il presidente provinciale Fabrizio De Sanctis. "Riteniamo gravemente sbagliato aver concesso l’autorizzazione a manifestare ad una organizzazione dichiaratamente fascista - ha detto De Santis all’Adnkronos - Bene è stato vietare le manifestazioni in nome del fascismo delle settimane scorse ma andava vietata anche questa che, seppur camuffata, ha chiaramente contenuti eversivi e anticostituzionali".
A prendere la parola anche il partigiano Mario Di Maio, che ha raccontato come "a San Lorenzo i fascisti non sono mai passati e se lo facevano li picchiavamo".
Sull'altro fronte, in una piazza Santi Apostoli quasi piena (3mila persone presenti, secondo gli organizzatori), dove campeggiava un gigantesco striscione “Tornare potenza”, i militanti del movimento di destra radicale venuti da tutta Italia si sono alternati sul palco, urlando slogan contro "il governo delle banche e delle multinazionali" che "ha messo in ginocchio il paese" e "che ha gestito in maniera fallimentare questa emergenza sanitaria".
"Casapound è in piazza per affermare che l’Italia deve tornare una potenza, in Europa e nel Mondo”, ha detto all’Adnkronos Luca Marsella, consigliere municipale delle tartarughe frecciate a Ostia, che poi se l'è presa con l'Anpi: "Continua a gettarci fango addosso solo per continuare a percepire cospicui fondi pubblici”. "Né l’Anpi né la Raggi decidono chi può manifestare - ha detto poi Marsella parlando dal palco - Hanno creato un clima di terrore su questa manifestazione, invece di occuparsi dei problemi di Roma, che è una città allo sbando".
Chiuso il sit in, la manifestazione è proseguita con un corteo spontaneo fino alla sede di Casapound: circa 500 persone, partite da piazza Santi Apostoli, si sono spostate verso il Colosseo e poi lungo via Cavour, fino a raggiungere lo stabile occupato di via Napoleone III, cantando l'inno di Mameli e lanciando la sfida alla piazza contrapposta: "Dove sono gli antifascisti?".