E' Simone Di Stefano, in corsa con Casapound alle amministrative a Roma, il candidato sindaco "tratto in arresto in flagranza per il delitto di furto aggravato nel dicembre 2013" a cui si fa riferimento nella relazione della commissione antimafia. Di Stefano fu condannato a tre mesi di reclusione e al pagamento di una multa di cento euro per il furto della bandiera dell'Unione Europea nel corso di un blitz nella sede dell'Ue a Roma. Un atto dimostrativo che Casapound ha rivendicato utilizzando la foto che ritrae Di Stefano arrampicato sul palazzo dell'Unione europea a Roma anche per le tessere di iscrizione al movimento.
"Per me è un punto d'onore, una medaglia che metto sul petto, è un gesto che rivendico per me e il movimento", dice Di Stefano all'Adnkronos.
"E' bene che si sappia che ho rubato uno straccio blu con delle stelline sopra - aggiunge - Non capisco perché nella relazione si parli solo genericamente di 'furto aggravato': forse vogliono farmi passare per uno zingaro che ha rubato un portafogli in metropolitana. Io ho rubato una bandiera dell'Unione Europea perché noi crediamo che sia uno straccio da buttare via".