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Antinori a processo: "Costretto ad avere rapporto con infermiera"

31 maggio 2017 | 13.36
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Il ginecologo Severino Antinori, accusato di aver prelevato a forza ovociti a un'infermiera spagnola (FOTOGRAMMA) - (FOTOGRAMMA)
Il ginecologo Severino Antinori, accusato di aver prelevato a forza ovociti a un'infermiera spagnola (FOTOGRAMMA) - (FOTOGRAMMA)

Severino Antinori ha conosciuto la giovane infermiera spagnola che lo ha in seguito denunciato per un presunto prelievo forzoso di ovuli avvenuto ad aprile 2016 alla clinica Matris di Milano, in un club di Siviglia. In seguito, racconta il ginecologo ai giudici dell'ottava sezione penale del Tribunale di Milano, dove è in corso il processo a suo carico, Antinori venne praticamente "costretto" ad avere un rapporto sessuale con lei.

"Ho conosciuto la ragazza in un club di Siviglia nel dicembre 2015, dove mi venne presentata da un'amica", ha spiegato Antinori rispondendo alle domande dei pm Maura Ripamonti e Leonardo Nessi: "Notai subito che aveva una forte attrazione per me. Mi prese per mano e mi portò nella mia camera di albergo. Lei voleva avere un rapporto. Io inizialmente rifiutai, ma lei insisteva. Così, dopo qualche ora, mi sono sentito costretto. Dopodiché l'ho mandata via dall'hotel pregandola di non richiamarmi".

Una versione contrapposta a quella data dalla presunta vittima che invece ha dichiarato che aveva rifiutato un rapporto con Antinori perché "era più vecchio di mio padre ". Oggi il ginecologo ha parlato di un secondo episodio analogo, questa volta avvenuto a Milano nel marzo 2015. "Una sera ero con la mia compagna di allora all'Hotel Marriot dove soggiornavo. La spagnola è entrata nella mia stanza e mi ha tirato giù i pantaloni. Io ero infuriato. Poi mi accorsi che mi erano spariti un orologio Rolex e 700 euro. Lei era molto attratta dai Rolex. E aveva bisogno di soldi, mi chiedeva sempre denaro. Una volta mi supplicò dicendo che sua madre stava morendo. Le diedi 2.000 euro".

In seguito, secondo la ricostruzione di Antinori, la ragazza avrebbe insistito anche per essere sottoposta al prelievo di ovuli. "Io volevo mandarla via ma lei ci ha tampinati, tornava sempre, ho detto anche alle mie segretarie di mandarla via. Siamo stati turlupinati da lei". Il  giorno dell'operazione, ha aggiunto il ginecologo, la ragazza "era  tranquilla" e "quando si è svegliata l'unica sua preoccupazione è che non ha trovato il telefono (che Antinori rivendica come suo, ndr) nella borsa che, diceva, le serviva per chiamare la mamma".

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