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Anziani: di solitudine si muore, isolamento aumenta rischio del 14%

17 febbraio 2014 | 10.12
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Milano, 17 feb. (Adnkronos Salute) - Soli da morire. Negli anziani, sentirsi in una condizione di estremo isolamento aumenta del 14% il rischio di morte prematura. Il dato emerge dalle ricerche di John Cacioppo, docente di psicologia all'università di Chicago, che proprio nella 'città del vento' tiene un seminario sul tema durante il meeting annuale dell'American Association for the Advancement of Science. Il lavoro di Cacioppo e colleghi mostra che l'impatto della solitudine sul rischio di morire prima del tempo è simile a quello causato da una condizione socio-economica svantaggiata (+19% rischio decesso). Inoltre, secondo una metanalisi condotta nel 2010, la solitudine incide sulla probabilità di morte prematura addirittura il doppio rispetto all'obesità.

Mancanza di sonno; pressione alta; crescita dei livelli cortisolo, l'ormone dello stress; alterata espressione genica delle cellule immunitarie; aumento di depressione e riduzione del benessere percepito. Sono solo alcuni degli effetti della solitudine sulla salute, spiega Cacioppo. "A livello demografico - osserva - stiamo vivendo uno 'tsunami d'argento': la generazione dei baby-boomers si sta avvicinando all'età della pensione. E si calcola che, al 2011 al 2030, ogni giorno in media 10 mila persone nel mondo compiranno 65 anni".

Per cercare di superare indenni questo 'giro di boa' e l'ingresso ufficiale nell'età anziana, Cacioppo consiglia di restare in contatto con gli ex colleghi di lavoro, di partecipare alle tradizioni familiari e trascorrere ore piacevoli con parenti e amici. "Ritirarsi a vivere in Florida per poter contare su un clima mite - avverte lo psicologo - potrebbe non essere una buona idea, se questo significa perdere i contatti con le persone che contano nella vita".

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