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Ap alla resa dei conti

12 dicembre 2017 | 07.08
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(Fotogramma)
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Per Alternativa popolare arriva la resa dei conti. Se ieri un provvidenziale Consiglio dei ministri ha consentito di sospendere i lavori, oggi va in scena l'atto finale fra le due anime del partito, decise a divorziare e a prendere strade separate. Da un lato, infatti, Beatrice Lorenzin e Fabrizio Cicchitto che guardano al Pd, dall'altro quella del coordinatore Maurizio Lupi, favorevole ad un centro autonomo non ostile al centrodestra.

Intanto però, nel corso della riunione di ieri è emerso l'insuccesso di una trattativa condotta, come da mandato, da Lupi anche con le forze centriste: secondo quanto si è appreso, i tosiani e i fittiani avrebbero preferito presidiare la 'quarta gamba' del centrodestra anziché formare una forza a sé stante con Ap. Esulta il senatore capofila dei lombardi Roberto Formigoni, che vede nell'opzione dell'autonomia la premessa per un'intesa con Fi, Fdi e Lega. Oggi un documento dovrebbe sancire la separazione consensuale tra i due fronti, senza piatti rotti in stile 'guerra dei Roses', anche per evitare una conta lacerante di cui nessuno ha voglia.

Sullo sfondo, oltretutto, resta la questione della titolarità del simbolo, che fa capo comunque ad Angelino Alfano. Anzi, la titolarità 'dei' simboli, che sono due: oltre ad Ap, c'è quello di Ncd. Il ministro degli Esteri ha detto che vuole che vivano entrambi. E quindi la soluzione sembra a portata di mano: chi si riconosce nel centrodestra potrà presentarsi come Ncd, chi punta a un'alleanza con il Pd, ha a sua disposizione Alternativa popolare. I gruppi parlamentari già si chiamano con entrambi i nomi, e sarà così fino alla fine della legislatura.

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