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"La tenevo tra le braccia mentre mi fingevo morto", il racconto del fidanzato di Valeria

22 novembre 2015 | 11.24
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"Per due ore mi sono finto morto e sono stato abbracciato a Valeria". Andrea Ravagnani, fidanzato di Valeria Solesin, uccisa nell'attacco terroristico al Bataclan di Parigi, racconta così, come si legge su 'Il Gazzettino', gli ultimi drammatici momenti trascorsi con la ragazza. "I terroristi dell’Isis passavano tra i feriti del teatro Bataclan per dare il colpo di grazia alle vittime", continua.

Ravagnani, la sorella e il fidanzato di lei, che la tragica sera del 13 novembre erano con la giovane ricercatrice al concerto al Bataclan, sono stati interrogati dagli inquirenti veneziani e, riferisce ancora il quotidiano, hanno raccontato di aver visto i terroristi che uccidevano Valeria. Dall’autopsia, si legge su 'Il Gazzettino', emerge che la ricercatrice veneziana è stata uccisa da un solo proiettile al volto.

La camera ardente della giovane ricercatrice allestita nella sede Municipale del Comune di Venezia, Ca' Farsetti, sarà aperta oggi fino alle 20 e domani dalle 9 alle 19. I funerali della giovane sono previsti per martedì alle 11 in piazza San Marco. Per volontà della famiglia, ha fatto sapere il Comune di Venezia, la cerimonia sarà officiata con rito civile e aperta alle donne e agli uomini di ogni credo.

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