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Ict: app targata Modena certifica ogni grammo di CO2 risparmiato

03 giugno 2016 | 09.24
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Ict: app targata Modena certifica ogni grammo di CO2 risparmiato

Una app che certifica ogni grammo di CO2 risparmiata utilizzando mezzi di trasporto 'alternativi'. E' l'algoritmo ideato da ingegneri Unimore (Università degli studi di Modena e Reggio Emilia), che permette per la prima volta ai cittadini di interagire con i meccanismi del protocollo di Kyoto, grazie alla certificazione Iso 14064-II sulla riduzione della CO2. Si chiama Wecity e ha già raggiunto oltre 25 mila download nei primi dodici mesi di vita e sta contribuendo ad abbattere le emissioni delle auto in città, grazie a un sistema a premio di forme di mobilità alternativa.

Gli ingegneri del Dipartimento di Ingegneria 'Enzo Ferrari' (Dief) l'hanno ideata avendo a cuore l’idea che ci si possa muovere in modo più sostenibile e hanno creato un modo originale per incentivare questa pratica. L’idea di Wecity è semplice: se usi mezzi alternativi, il sistema conteggia a quanto corrisponde il relativo risparmio in termini di inquinamento effettivo e mette a disposizione premi a cui avere accesso una volta accumulati punti a sufficienza.

Una volta scaricata la app, l’utente imposta il mezzo e il percorso di viaggio attivando il Gps per essere effettivamente individuato dal sistema. I mezzi considerati sostenibili sono, oltre la bicicletta, i mezzi pubblici, il car pooling e ovviamente, l’andare a piedi.

Ogni km di viaggio effettuato con mezzi alternativi viene conteggiato e attraverso il calcolo, il sistema individua i kg di CO2 risparmiati, attribuendo crediti, moneta virtuale, che si possono esigere attraverso premi messi in palio da numerose aziende commerciali, partner di Wecity. Ci sono gadget particolari per gli amanti della bicicletta, ma anche sconti a teatro o abbonamenti presso strutture di bellezza: l’idea è che, attraverso un impiego continuativo di forme di mobilità differenti, a ciascuno sia data la possibilità di risparmiare nella quotidianità.

Il progetto ha cominciato a prendere forma nel 2013 a partire da Mimesis, spin off allora legato al Dief che, divenuto oggi una società esterna, si occupa, fra le altre attività, di risparmio energetico. Anime di wecity sono Paolo Levoni, attivo presso il Dief, Diego Angeli, ricercatore del Dismi - Dipartimento di Scienze e metodi dell’Ingegneria di Unimore, e Paolo Ferri, ingegnere meccanico e amministratore della società.

“Wecity -ha spiegato Levoni- è la prima app al mondo che certifica ogni grammo di CO2 che non viene emesso in atmosfera e lo trasforma in 'moneta virtuale' per premiare gli spostamenti urbani sostenibili. E’ anche l’unica piattaforma digitale che permette ai cittadini di interagire con i meccanismi del protocollo di Kyoto, grazie alla certificazione Iso 14064-II sulla riduzione della CO2. Per la prima volta, a livello mondiale anche un privato cittadino ha ora uno strumento per contribuire in modo consapevole alla riduzione delle emissioni, partecipando attivamente e misurando in modo scientifico il proprio impegno".

Attorno al progetto, oltre alle competenze ingegneristiche, lavorano grafici ed esperti di comunicazione, un pool di una decina persone, età media 40 anni, che ha contribuito a creare una app di notevole facilità d’uso anche grazie a una interfaccia molto semplice e molto accattivante.

Wecity però non si rivolge solo al cittadino sensibile, ma cerca di guardarsi attorno con un’ottica più lungimirante.

“La nostra attenzione - ha spiegato Ferri - è quella di offrire una app che possa proporsi e modellarsi sulle esigenze di istituzioni o imprese che decidano di favorire e premiare la mobilità alternativa dei propri cittadini o dipendenti. E poi c’è il tema dei big data sulla viabilità. Se riusciremo a raccogliere un sempre maggior numero di utenti saremo anche in grado di accumulare una quantità notevole di informazioni su come si muove la gente, con ricadute fondamentali in termini di informazioni e servizi che si possono offrire agli utenti da parte di enti ed aziende attive in questi settori”.

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