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Apple rivede la possibilità di accedere dall'esterno alle foto in cloud e sui dispositivi

10 settembre 2021 | 07.02
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Quella che da parte di alcune associazioni è stata bollata come “la proposta più pericolosa mai fatta da un’azienda tech nella storia moderna” è tornata in cantiere per “ulteriori miglioramenti”.

 - Apple photos
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Apple ci ripensa dopo avere annunciato l’implementazione di funzioni di scansione delle fotografie per i possessori di iPhone e iPad con l'obiettivo di individuare immagini pedopornografiche. Le critiche sono state immediate. Tra gli altri, è intervenuto anche Edward Snowden, soprattutto riguardo alla decisione di Cupertino non solo di mettere sotto esame le foto su cloud, ma anche di cercare match sul device intestato alla stessa persona.

“Il mese scorso abbiamo annunciato i nostri piani per delle features capaci di aiutare a proteggere i bambini da criminali che usano strumenti di comunicazione per contattarli e sfruttarli, e di limitare la diffusione di pedopornografia” si legge in una dichiarazione rilasciata da Apple. “Basandoci sul feedback dei nostri clienti, dei ricercatori e di gruppi di interesse abbiamo deciso di prenderci più tempo per raccogliere input e fare ulteriori miglioramenti prima di rilasciare queste funzioni”. Apple non ha spiegato in che direzione andranno queste modifiche, ma le associazioni a tutela della privacy sono ottimiste, anche se con cautela. “Credo sia una mossa intelligente” spiega Alex Stamos, fondatore dell’azienda di Cybersecurity Kerberos Stams Group ed ex esperto di sicurezza per Facebook “C’è un’incredibile quantità di compromessi da raggiungere per affrontare questo problema, ed è altamente improbabile che Apple possa trovare una soluzione senza ascoltare tutte le parti coinvolte”.

Da parte di altri invece c’è la sensazione che difficilmente Apple potrà resistere alle richieste dei governi di cercare negli archivi personali anche altro genere di materiale sgradito. “La realtà è che non esiste un modo sicuro per fare quello che propongono” spiega Evan Greer, della noprofit per la difesa dei diritti digitali Fight for the Future, definendo il piano di Apple “la proposta più pericolosa mai fatta da un’azienda tech nella storia moderna”.

Anche se Apple ha ribadito che rifiuterà qualsiasi richiesta governativa di estendere la scansione delle foto oltre l’ambito della pedopornografia, la preoccupazione resta. “Una volta che questa funzione sarà installata sui device, la compagnia e i suoi competitor subiranno enormi pressioni, e potenzialmente anche obblighi legali, da parte dei governi di tutto il mondo per cercare anche altre tipologie di immagini” si legge in una lettera aperta mandata alla Apple e firmata da oltre 90 gruppi di interesse di tutto il mondo “E questa pressione potrà estendersi non solo alle foto su Cloud, ma anche a quelle archiviate sui singoli device. In questo modo Apple avrà gettato le fondamenta per censura, sorveglianza e persecuzione su basi globali”.

Altre preoccupazioni sono di carattere tecnico. La tecnologia utilizzata, che funziona tramite hashing, è nota per produrre falsi positivi, identificando un match tra due immagini che invece non coincidono. Questi errori, detti “collisioni”, sono particolarmente preoccupanti se pensiamo che la ricerca riguarda materiale pedopornografico. Il sistema usato da Apple, però, offrirebbe la garanzia prima di tutto di non basarsi su un singolo match, ma ti richiederne 30 prima di dare l’allarme, e poi di passare, a quel punto, per la revisione umana, in modo da bloccare qualsiasi falso positivo. Non è chiaro a questo punto quali potrebbero essere le “migliorie“ promesse. È probabile, secondo gli esperti, che la compagnia decida di limitare la scansione alle foto su cloud, senza entrare nei singoli device.

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