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Comunicato stampa

Approcci multidisciplinari all'avanguardia per la cura al cancro minimamente invasiva con l'utilizzo di JCI MN COLLOIDAL IODINE (R) e possibili effetti su SARS-CoV-2

26 giugno 2020 | 11.41
LETTURA: 5 minuti

TOKYO, 26 giugno 2020 /PRNewswire/ -- Il 10 giugno 2020, JCI MN IODINE Co., Ltd. ha pubblicato la seguente nuova informativa sull'utilità terapeutica degli agenti JCI MN IODINE. Ryusuke Fujiki, direttore clinico e presidente del Fujiki Hospital, ha annunciato "il trattamento minimamente invasivo e multidisciplinare per il cancro che ha mostrato risultati sensazionali con l'utilizzo degli agenti JCI MN IODINE."

Foto: il dr. Ryusuke Fujiki, direttore clinico e presidente del Fujiki Hospitalhttps://kyodonewsprwire.jp/img/202006160918-O1-Y0aA692W

Il dr. Fujiki ha annunciato quanto segue:

Il cancro comprende non soltanto le cellule cancerogene ma anche altre componenti. Quindi, per migliorare il tasso di risposta e l'efficienza del trattamento, è importante guardare al cancro come un aggregato organico di "cellule cancerogene" e "tutte le componenti interstiziali."

Una differenza sostanziale tra i cancro biologici e sperimentali con cui i medici si confrontano è nel microambiente del cancro (TME). Di conseguenza, i medici praticanti devono considerare questo fatto durante il trattamento. Una delle sfide che i medici devono affrontare è nel fatto che i cancro biologici nei pazienti sono totalmente diversi da quelli sperimentali a causa del TME nei primi. L'importanza del TME ha attirato più attenzione ultimamente poiché i trattamenti che prendono di mira il TME maligno inducono meno resistenza alla terapia e meno effetti negativi.

Dati questi vantaggi, è stato effettuato uno studio clinico per valutare l'efficacia di una terapia tumorale biomodulante che utilizza lo iodio colloidale come anche una chemioterapia a basso dosaggio, ipertermoterapia e ossigenoterapia iperbarica (HBO). Gli effetti sono stati esaminati utilizzando un cambio dei marcatori cancroali e/o i risultati dell'endoscopia o della tomografia computerizzata. Il dr. Fujiki ha riferito sull'utilità della terapia concomitante con uso di iodio attraverso un meccanismo di biomodulazione. In questo studio clinico, 13 casi erano cancro fortemente avanzati in fase 4 o con indicazioni di trattamento intrusivo o cura palliativa, e questa terapia si è rivelata più efficace di quella convenzionale.

Perché la strategia sia più efficace con l'uso di questa formulazione, devono essere determinate la durata e la dose ottimale del trattamento che targetizza o modula il TME. Questi risultati avranno un forte impatto sulle cure future per il cancro, sebbene un trattamento tumorale multidisciplinare sarà necessario poichè le molecole che giocano un ruolo centrale nel TME variano nei diversi organi. Poiché questa terapia rende possibili le successive terapie a bersaglio molecolare migliorando la condizione fisica dei pazienti, si prevede che lo iodio migliori la sensibilità della chemioterapia a bersaglio molecolare grazie alla sua azione sul TME. Questo trial suggerisce l'utilità dello iodio colloidale nelle fasi iniziali del cancro e giustifica ulteriori studi clinici di questo preparato.

Il dr. Fujiki ha spiegato quanto segue:

Lo iodio ha forti proprietà di aggregazione intermolecolare a causa delle forze di van der Waals, è fatto in "di iodio+aggregati di molecole d'acqua," e funge da antiossidante intracellulare. Lo iodio libero (I2) ossida l'acqua per diventare ipoiodico e ioduro di idrogeno, ed elimina efficientemente i radicali idrossilici intracellulari. E' particolarmente efficace nell'eliminare le specie ossigenate reattive (ROS) derivate da mitocondri. Questa azione ripristina la funzione mitocondriale, seguita dal cambiamento di ambiente delle cellule tumorali da anaerobiche ad aerobiche e consentendo alle cellule di rigenerarsi nella nuova forma.

Gli ultimi rapporti hanno confermato che la causa principale della carcinogenesi potrebbe non essere nel DNA ma nei mitocondri del citoplasma. Lo iodio migliora anche la rigenerazione delle cellule attivando i mitocondri cellulari danneggiati nel cancro, tessuto del colon, infarto cerebrale o miocardico, per assistere nel recupero da queste condizioni. In sinergia con la terapia HBO, trasforma il metabolismo delle cellule tumorali da anaerobico ad aerobico, inibendo la proliferazione del cancro.

Come effetto diretto dello iodio colloidale, il dr. Fujiki si è focalizzato sugli effetti della terapia sostituiva di ascite con una formulazione alcalina. Questa tecnica fa diminuire il numero di fibroblasti associati al cancro (CAF), che sono gli istigatori principali nel creare un ambiente intraperitoneale infiammatorio, ed aiuta a ridurre l'esosoma miRNA facilitatore di cancro e la produzione di citochina infiammatoria, migliorando così il TME.

Questa formulazione ha una alta affinità con Mdm2, Rb e P53, e stabilizza le proteine per via di un effetto accompagnatore molecolare. Fujiki ipotizza che questo tipo di immunoterapia funzioni attraverso un meccanismo diverso dagli immune checkpoint inhibitors. L'effetto anti-batterico dello iodio induce la soppressione sia delle citochine infiammatorie che la migrazione dei macrofagi e il ripristino della funzione mitocondriale nel TME. Cosa ancora più positiva è il miglioramento nell'effetto degli immune checkpoint inhibitors.

- Uso dello iodio colloidale di JCI con la chemioterapia

Inibendo il degrado dei geni inibitori del cancro da parte delle proteine tumorali, l'arresto di G2-M nel ciclo cellulare e l'apoptosi genico-dipendente inibitoria del cancro vengono favoriti ed aumentano gli effetti della chemioterapia. Inoltre, lo iodio colloidale forma un coniugato con le citochine infiammatorie e le proteine tumorali che interrompono e sono frammentate dalla chemioterapia, disattivando le proteine e le citochine e attenuando la resistenza multi-farmaco alla chemioterapia.

- Applicazione per COVID-19

Lo iodio ha anche effetti battericidi ed antivirali. E' ben noto che lo iodio 0,5% come agente disinfettante è particolarmente efficace sui virus (influenza: H3N2, H1N1; coronavirus, virus RS, adenovirus) rispetto ad altri agenti antivirali, e li riduce al di sotto del limite di rilevabilità dopo 15 secondi. Il nuovo tipo di coronavirus (SARS-CoV-2), che ha causato stravolgimenti nel mondo, è un virus a involucro con RNA a singolo filamento positivo come suo genoma virale e, come il coronavirus della SARS, si trasmette alle cellule umane attraverso il recettore ACE2. L'agente iodio colloidale ha un'elevata affinità con le proteine, anche con quelle virali. La forma colloidale del farmaco ha vari utilizzi, non solo per la cura al cancro ma anche per migliorare l'assorbimento del tessuto, ad indicare che lo iodio ha il potenziale per essere un agente anti-SARS-CoV-2. Il dr. Fujiki sta mettendo insieme i dati sull'uso inalatorio così come orale o sistemico.

Il JCI MN COLLOIDAL IODINE (R) può essere somministrato per infusione endovenosa, per via orale o inalazione. Il dr. Fujiki ha notato che c'è un'alta probabilità che le varie combinazioni di queste tre modalità di somministrazione possono essere usate per trattare i pazienti con COVID-19 indipendentemente dalla fase della malattia. I pazienti con sintomi meno gravi possono assumerlo a casa o in un formato di assorbimento utilizzando un nebulizzatore portatile senza andare in ospedale. L'uso del JCI MN COLLOIDAL IODINE (R) sotto forma di gocce per occhi o naso può aiutare a prevenire la diffusione virale e a ridurre la pressione sulle strutture sanitarie. Dunque, questa formulazione colloidale unica offre diverse applicazioni oltre il solo trattamento del cancro.

Vedi il sommario dei contenuti su:https://kyodonewsprwire.jp/attach/202006160918-O1-m6Jx3pVm.pdf

Nota: JCI MN COLLOIDAL IODINE (R) non ha ancora ricevuto approvazione del farmaco in Giappone.

Sito web ufficiale: http://jci-mn-jp.com/

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