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Imprese: AQuest, realtà tutta italiana che sfida le grandi del web design

28 febbraio 2016 | 16.11
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Imprese: AQuest, realtà tutta italiana che sfida le grandi del web design

A San Giovanni Lupatoto, un piccolo paese alle porte di Verona, c’è una 'creative digital agency', un’agenzia che fa della creatività e della comunicazione digitale i suoi punti forti, che da oltre 20 anni lavora e lo fa non in sordina, ma in grande. Si chiama AQuest ed è tra le dieci realtà indipendenti più premiate al mondo. Tra gli ultimi riconoscimenti, in ordine di tempo, il prestigioso premio come migliore sviluppatore di siti web assegnato esattamente un anno fa da Awwwards, tra le più autorevoli web gallery internazionali.

Alla base del successo, spiega all’Adnkronos il fondatore e direttore creativo di AQuest, Fabio Merlin, c’è un fattore chiave: "Puntare alla qualità senza compromessi", dice senza mezzi termini. "Noi cerchiamo di fare e di dare quel qualcosa in più che ci differenzia. Utilizziamo sempre quello che c’è di più evoluto e tecnologico. Così abbiamo ricevuto centinaia di premi proprio per la qualità e il design".

Complici dei risultati sono i giovanissimi (età media 27 anni) che fanno parte della squadra di AQuest. Sulle sessanta persone che ci lavorano, circa la metà sono del luogo. "Ed è un altro punto di forza, abbiamo creato un team che qui da noi ha imparato a crescere professionalmente". Oggi, come in una guerra, "combattono contro le agenzie internazionali", dice soddisfatto il top manager.

Fondatore, ho iniziato in un retrobottega, ci guardavano come marziani

AQuest nasce nel 1994, proprio all’inizio di quella che anche lo stesso Merlin chiama "rivoluzione digitale" e che oggi ha cambiato tutto. Ed è cambiato, sostiene, qualcosa anche nel modo di pensare delle aziende: "Finalmente capiscono, anche se non tutte, che dal digitale può arrivare un beneficio e che ci si può fare business". Chiaramente "ogni progetto è un'opportunità a sé e questo è un bene, perché noi possiamo evolvere di pari passo con il cliente".

Come ogni avventura che si rispetti, anche quella di Merlin inizia dal nulla: "Lavoravo in un retrobottega, era quello di un bar tabaccheria del paese. Avevo aperto la partita Iva a 18 anni assieme a un amico. Nessuno all’epoca sapeva cosa fosse internet e a nessuno interessava. Ci guardavano come marziani. Ma noi avevamo capito che poteva essere un'opportunità", racconta.

La sfida è stata alla fine premiata, anche dal fatto che i clienti di AQuest sono oggi nomi celebri nel panorama nazionale e internazionale. E se ad esempio uno di questi è il pastificio di Giovanni Rana, il cui stabilimento si vede dalle finestre dell’azienda fondata da Merlin, c’è anche Pal Zileri, marchio italiano della moda di lusso. "Quest’ultimo è stato una sfida – racconta il manager – perché hanno una vetrina mondiale. Siamo partiti da zero, abbiamo rivoluzionato tutto e il sito web ha ricevuto premi internazionali".

In Italia problemi vengono da lontano ma ci sono giovani con talento

AQuest è una delle eccezioni in Italia nel panorama del web design. Questo perché, a detta di Merlin, "bisogna fare di più. Design significa spesso Italia, ma sul web siamo rimasti indietro. E’ un settore dove ci sono molte possibilità e noi cerchiamo di portare il Paese ai livelli internazionali, così come lo facciamo nel settore delle tecnologie digitali".

I problemi, secondo il manager, sono una serie di questioni (note) e collegate tra loro: "Intanto – dice – l’età media di chi ci comanda è troppo alta e le infrastrutture sono molto indietro. Il tutto si riduce a una catena con difficoltà che vengono da lontano. Eppure vedo che dal basso c'è una valanga di ragazzi con talento e capacità incredibili che vanno fatti crescere", conclude Merlin.

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