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Arbitri ASI. Ecco il decano

13 aprile 2021 | 18.49
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Arbitri ASI. Ecco il decano

Un'intervista di 'fine carriera'. Un piccolo omaggio da parte del settore arbitrale ASI. A Nello Moccia, 66 anni, giacchetta nera di lungo corso. Giacchetta nera, si, perchè quando ha iniziato, gli arbitri vestivano solo così. E' il decano di un gruppo che, nel solco della tradizione, ha portato innovazione nel mondo arbitrale dilettantistico.

Quando in un recente comunicato la Federcalcio si era dichiarata disponibile alla modifica dell’attuale Protocollo permettendo alle “panchine” di poter richiedere all’arbitro di una gara, l’ausilio delle immagini fuori campo, il nostro Ente già utilizzava il VAR, prima a livello amatoriale, dalla stagione 2017-18.

In effetti, sono stati proprio gli arbitri ASI - del Comitato Regionale Lazio dell’Ente presieduto da Roberto Cipolletti - ad aver progettato, studiato, preparato e redatto il primo Protocollo di applicazione VAR a livello dilettantistico. L’ASI, infatti, dopo aver stilato la bozza del Protocollo di applicazione, ha iniziato a formare i propri arbitri, assistenti ed osservatori arbitrali su questa nuova tecnologia.

E i team arbitrali ASI, pionieri, avevano già in loro possesso i kit auricolari ed i tabelloni luminosi per segnalare tempi di recupero e sostituzioni dei calciatori in campo e con questa ultima innovazione tecnologica e di servizio, sono riusciti a vincere questa ulteriore sfida dei “dilettanti” che sapevano fare sul serio anche in un campionato romano denominato Elite. Lungimiranza, professionalità, competenza o forse un mix di tutte e tre queste componenti hanno permesso di arrivare presto, molto presto, ad un “prodotto arbitrale” che oggi viene richiesto a gran voce dalle società professionistiche e che vuole essere al loro servizio.

In casa ASI, tradizione e innovazione

Ci chiama Americo Scatena, attuale coordinatore nazionale del dipartimento arbitrale ASI. E' stato arbitro di serie A CAN5 in FIGC ed è appassionato di Teologia che studia presso la Pontificia Università Lateranense di Roma. Si è fatto promotore di questa sorpresa.

Ci racconta che il suo arbitro più longevo, Nello Moccia, va premiato alla carriera. E che un'intervista sarebbe stata una cosa gradita.

"Moccia - spiega Scatena - è atleticamente molto preparato e durante le sue attività arbitrali, ha sempre mostrato caratteristiche quali scatto, velocità di valutazione e concentrazione massima. Durante i raduni pre-campionato, nell'effettuazione dei test atletici, dimostra sempre ottime performance alla stregua di colleghi molto più giovani. E' una garanzia per i colleghi che si affidano a lui per la corretta valutazione del fuorigioco ed è un grande insegnante per le nuove generazioni che si affacciano a questo tipo di sport così particolare e così passionale. Lo scorso settembre, a San Benedetto del Tronto, è stato premiato quale assistente arbitrale più longevo del dipartimento arbitrale ASI. Nel 2013, fu proprio Gianni Amadei, amico-collega che già era un arbitro dell'Ente​, a fare il nome di Moccia ad Americo Scatena, attuale Organo Tecnico Nazionale degli arbitri ASI vedendo in lui le grandi qualità che poi, Nello 'Stornello' (come affettuosamente lo chiamano gli amici-colleghi), ha dimostrato nel corso di queste ultime stagioni sportive. Proprio nei giorni scorsi la designazione per una gara amichevole della AS Roma in qualità di IV° uomo a coronamento di una "carriera" arbitrale in Associazioni Sportive e Sociali Italiane, splendida".

Moccia nasce a Guidonia Montecelio il 28 settembre 1955, sposato con quattro figli ed una grande passione per il calcio.

Ha iniziato la carriera arbitrale alla soglia dei trent'anni, in FiGC dal 1987 e fino al 1999, dirigendo gare come Assistente arbitrale in Promozione ed Eccellenza. E' nei ruoli di arbitro nazionale ASI dal 2015 ed ha diretto, in qualità di assistente arbitrale, ben cinque edizioni delle Finali Nazionali ASI.

Caro Nello, come hai conosciuto l'ASI e quando sei entrato nella sua famiglia?

"Sono entrato in ASI nel 2012 grazie ad un caro amico che già era nel dipartimento arbitrale che me lo ha consigliato. Sapendo della mia passione che ancora mi coinvolgeva fortemente. L'impressione è stata fin dall' inizio positiva e tutto mi è sembrato familiare ed interessante grazie alla presenza di tanti colleghi motivati".

Tu hai diretto gare di calcio sia senza l'ausilio della VAR ed anche, negli ultimi anni, con la presenza di questa importante novità tecnologica. Che differenze hai notato?

"Sicuramente con la presenza dell'aiuto tecnologico si sbaglia meno ed anche l'assistente arbitrale vive con meno ansia la possibilità dell'errore. Inoltre, ho notato che anche gli allenatori, vista la possibilità di poter verificare meglio un'azione dubbia, tendono a protestare meno con la terna ed a essere più collaborativi".

Una domanda personale, adesso: la tua famiglia è mai stata un ostacolo per la tua attività arbitrale?

"No, assolutamente! Anzi, mia moglie Domenica mi ha sempre sostenuto mentre i miei tre ragazzi, Giuseppe (39), Francesco (35) e Michele (25), a volte mi venivano a vedere sui vari campi".

Raccontami un aneddoto che ti è capitato durante una partita di calcio ASI

"Ero al VAR. Ricordo una gara a Monterotondo di tre anni fa, in cui ho annullato un gol per fuorigioco e l'allenatore della squadra ha subito richiesto l'utilizzo della VAR per confutare la mia segnalazione. L'arbitro, visto il risultato che a pochi minuti dal termine era di 5 a 0 per la squadra avversaria, dopo aver visionato le immagini, disse che avevo errato io e, quindi, convalidò la rete. Dopo qualche giorno, in occasione di una nuova gara designata con lo stesso collega, egli mi rivelò che, in realtà, la mia segnalazione di fuorigioco era corretta, ma lui non volle togliere la gioia dell'unica rete di quella squadra che, ormai spacciata nel risultato finale, avrebbe perso in modo esageratamente pesante".

Un bilancio

"Le mie due grandi soddisfazioni in ASI sono state quelle di diventare arbitro Nazionale e grazie a questa qualifica, di poter girare in diverse località del nostro amato BelPaese".

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