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Architettura green, Cucinella: "Abbiamo bisogno di più bellezza nelle nostre città"

27 febbraio 2015 | 11.53
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L'architetto fondatore di MCArchitects presenta a Roma il corso post laurea per i professionisti della sostenibilità: si chiama Sos - School of Sustainability e si terrà a Bologna a partire da settembre /Video

School of Sustainability
School of Sustainability

"Abbiamo bisogno di migliorare la qualità della vita dei nostri cittadini, abbiamo bisogno di più bellezza: la sostenibilità è qualcosa che avvolge il futuro della nostre città". Lo ha detto all'Adnkronos l'architetto Mario Cucinella, ideatore di Sos - School of Sustainability, un progetto internazionale di educazione post laurea per formare i futuri professionisti della sostenibilità che si terrà a settembre a Bologna.

Il progetto, presentato oggi a Roma, "nasce per un'esigenza - ha spiegato - abbiamo bisogno di progettare il nostro futuro. C'è l'urgenza di cominciare a progettare il tempo che verrà. In qualche modo l'Europa ci sta già dicendo quali sono i grandi temi legati alle emissioni di CO2, ai cambiamenti climatici e quanto peseranno sulla società civile quindi l'architettura ha un ruolo fondamentale e la formazione diventa l'unico strumento per affrontare questa sfida del futuro".

Ma come si declina la sostenibilità in architettura? "La sostenibilità in architettura - ha continuato - si traduce in tante forme non è solo un problema di performance o di costruire edifici migliori ma anche di mettere in ordine il parco immobiliare esistente che è quello che crea più problemi dal punto di vista energetico. L'altra faccia della medaglia della sostenibilità è quella di natura sociale: abbiamo delle città densamente popolate, abbiamo bisogno di migliorare la qualità della vita dei nostri cittadini e di più bellezza. Quindi la sostenibilità è qualcosa che avvolge il futuro della nostre città". Perché "un edificio sostenibile è un edificio dove si vive meglio - ha detto Cucinella, fondatore di MCArchitects - dove c'è un livello di salubrità ma c'è anche una socialità diversa".

Concepito come un laboratorio di ricerca per indagare i temi più attuali legati al 'costruire e vivere sostenibile', Sos si rivolge ai neolaureati in architettura, ingegneria, design o a chi abbia completato gli studi in discipline inerenti l'economia, la climatologia, la geografia e voglia intraprendere un percorso di specializzazione nell'ambito della sostenibilità. Fondamentale nel percorso formativo di Sos, sarà la collaborazione con professionisti e aziende, che promuoveranno i temi di indagine sulla base delle urgenze riscontrate nelle loro attività quotidiane. Secondo il principio di 'Education: Learning by Doing', Sos avrà dunque la funzione di piattaforma per lo studio e la condivisione di nuove soluzioni sostenibili. I corsi di School of Sustainability si terranno a Bologna a partire da settembre e saranno aperti a 60 studenti selezionati in ogni parte del mondo, che si divideranno in quattro curricula principali: Architecture as a Social Business, Post Carbon Architecture, Right for a Quality Shelter, Blue Design. Ogni corso prevede 1500 ore, tra lezioni teoriche, laboratori e studio individuale, articolate in un periodo di 12 mesi.

Secondo il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, "la sostenibilità ambientale delle scelte economiche rappresenta la vera grande prospettiva di crescita per il nostro Paese e per l’Europa. Il nuovo modello di sviluppo dovrà essere quello circolare, del riuso e della rigenerazione, completamente opposto a quello dello spreco di risorse che ha determinato povertà e diseguaglianze sociali. Educare le migliori energie, dai più giovani nelle scuole ai nuovi professionisti, al vivere sostenibile rappresenta una missione culturale ed economica che questo governo, anche con l’aiuto di realtà come Sos, vuole portare a termine con la massima determinazione".

La sfida per rilanciare il Paese, secondo Ermete Realacci, presidente della VIII Commissione Ambiente della Camera e presidente di Symbola, "passa dalla bellezza, dalla qualità, dall’innovazione, dalla green economy, avendo come bussola un’Italia che guarda al futuro e chiama a raccolta le sue energie e i suoi talenti migliori". "Un’Italia che fa l’Italia. Una via che ha una tappa obbligata anche nella buona architettura e nell’edilizia legata al risparmio energetico, alla sicurezza antisismica, alla rigenerazione urbana, alla corretta gestione del territorio. E che può rendere non solo più sicure, ma anche più belle e più vivibili le nostre città, creando al contempo buon lavoro legato al territorio".

Secondo Leopoldo Freyrie, presidente del Consiglio nazionale degli architetti, "è una iniziativa significativa non solo dal punto di vista culturale e formativo: lo è anche e soprattutto perché guarda al futuro delle nostre città che devono essere al centro di un progetto integrato sull'habitat. Un progetto capace di mettere assieme la rigenerazione degli spazi pubblici con il ciclo virtuoso dei rifiuti; il risparmio energetico e idrico con la qualità dell'architettura; la mobilità intelligente con la sicurezza delle case".

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