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Arezzo: Confcommercio, nasce primo sindacato italiano pizzaioli

24 marzo 2015 | 14.31
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Per valorizzare la propria professionalità e puntare sulle eccellenze della produzione agroalimentare per offrire ai consumatori un prodotto sempre al top.

Arezzo: Confcommercio, nasce primo sindacato italiano pizzaioli

Ad Arezzo che nasce il primo sindacato italiano dei pizzaioli nell’ambito del sistema nazionale di Confcommercio. Tutti i pizzaioli della provincia avranno un riferimento importante nell’Associazione pizzerie aretine, nata sotto l’egida della Confcommercio come costola della Federazione italiana pubblici esercizi. Distinti, ma non distanti, dai colleghi di bar e ristoranti, da ora in poi gli operatori delle pizzerie (146 locali censiti in provincia di Arezzo, 133 dei quali associati alla Confcommercio) cercheranno di delinearsi una identità precisa nel panorama variegato e complesso della ristorazione.

Primo obiettivo comune: fare della pizza un alimento di punta del menù di aretini e turisti, valorizzando la propria professionalità e puntando sulle eccellenze della produzione agroalimentare per offrire ai consumatori un prodotto sempre al top. Senza dimenticare l’orgoglio per l’italianità: nel loro logo, curato dal presidente della Camera dei Buyers della moda Giuseppe Sugar Angiolini, campeggiano due pomodori, uno rosso ed uno verde, uniti da una mozzarella filante bianca.

A guidare la neonata Associazione per i prossimi 4 anni sarà Renato Pancini, eletto all’unanimità dai propri colleghi. 52 anni, titolare dal 1986 della pizzeria Al Fogher di Ponte alla Chiassa, Pancini non ha quasi bisogno di presentazioni. Il suo locale è diventato famoso per essere stato uno dei primi a proporre la pizza a base di farine altamente digeribili e buona anche per chi soffre di intolleranze alimentari, ma è balzata agli onori della cronaca anche per la ‘pizza d’oro’, una sontuosa variante della tradizionale margherita arricchita con ingredienti preziosissimi come, fra gli altri, scaglie di tartufo e foglie d’oro commestibile.

Ad affiancare Pancini con l’incarico di vicepresidente c’è Carlo Caldiero, titolare del Mivà, napoletano di nascita ma aretino di adozione come il fratello Valentino, titolare del Mivà di Più di piazza Sant’Agostino e anche lui membro del consiglio direttivo dell’Associazione Pizzerie insieme a Pierluigi Police (O' Scugnizzo di Arezzo), Salvatore Billi (Pizzeria Vesuvio di Arezzo), Marco Tiezzi (Osteria Pizzeria Asterix di Castel Focognano), Giuseppe Macrì (Pizzeria 129 di Arezzo), Paolo Innocenti (Madamadorè di Arezzo), Dino Salvi (Pizzeria Italia di Arezzo), Saverio Salvati (Pizzeria Pomodoro Pachino di Arezzo) e Francesca Guerrera (Da Giovannino di San Giovanni Valdarno).

"Sono diventato pizzaiolo a poco più di 20 anni dopo un corso di formazione -racconta il neopresidente Renato Pancini- ma non ho mai smesso di studiare perché questo mestiere richiede dedizione, impegno, conoscenze sempre nuove. Dal 13 aprile inizia presso l’Accademia del Gusto un corso di 40 ore che serve sia ad aggiornare le competenze di quanti già lavorano nel settore sia a dare le basi a chi invece vorrebbe cominciare a lavorarci".

C’è poi il capitolo della produzione agroalimentare a chilometro zero o comunque certificata: "I nostri locali devono diventare la vetrina delle eccellenze che sono a nostra disposizione. Io per esempio sto lavorando con le farine nostrali come il grano Verna, un’antica produzione locale riscoperta ora. La pizza deve rimanere nel cuore e non sullo stomaco -sottolinea Pancini- questo è sempre stato il mio motto e finalmente ho trovato colleghi che come me ci credono, intenzionati a fare il massimo per offrire il meglio ai clienti. Il boom della pizza low cost ha rovinato la media dell’offerta e anche i consumatori vanno riabituati a gusti d’eccellenza".

"Sabato 18 e domenica 19 aprile, in occasione della Piazza del Gusto, allestiremo -ricorda- un nostro stand in piazza Grande accanto a macellai e panificatori. E' da loro che abbiamo preso l’esempio per capire quanto l’associazionismo possa far crescere una categoria intera. Poi a settembre stiamo studiando un evento tutto dedicato alla pizza e ai prodotti della panificazione, sempre ad Arezzo in piazza Sant’Agostino. Ma non è escluso che presenzieremo in altre occasioni".

"Il nostro sogno è che -auspica- le pizzerie della provincia di Arezzo si distinguano a livello nazionale per la qualità del servizio e del prodotto. La concorrenza nel nostro settore è molto aspra, di locali ce ne sono tantissimi, ma lavorare puntando solo sulla leva del prezzo oggi non paga più. Vengono premiate invece l’alta professionalità e la qualità delle pizze".

"Crisi o non crisi -avverte- a chi lavora bene i clienti non mancano e i risvolti positivi si vedono anche sull’occupazione. Io ad esempio vorrei ampliare la capienza del mio locale di 60 posti e avrò bisogno di un aiuto in più. E poi siamo alle porte della bella stagione, tanti locali si allargheranno all’esterno e qualcuno è già in cerca di camerieri o aiuto-cuochi. Il nostro è un mestiere bellissimo, che consiglio a chi è in cerca di occupazione".

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