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Armi ai curdi in Iraq, sì del Parlamento. Mogherini: "Intervenire è dovere morale"

20 agosto 2014 | 14.26
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Il ministro degli Esteri davanti alle commissioni di Camera e Palazzo Madama: "E' a rischio la stabilità della regione, per noi strategica". Nel suo intervento il titolare della Difesa Pinotti spiega: "Il nostro contributo è con armi automatiche leggere e munizioni". M5S: "Parole imbarazzanti". Nel pomeriggio il via libera di deputati e senatori

Federica Mogherini
Federica Mogherini

Via libera dai senatori e dai deputati all'invio delle armi italiane ai curdi in Iraq, nel tentativo di fermare l'avanzata dell'esercito dell'Isil nel Paese. Erano tre le risoluzioni presentate dopo gli interventi dei ministri Mogherini e Pinotti. La prima era quella redatta dai presidenti delle quattro commissioni che appoggiano la posizione del governo, compreso l'invio di armi ai curdi. M5S e Sel, invece, avevano presentato due risoluzioni in cui si dichiarano contrari a questa linea, favorevoli invece all'apertura di corridoi umanitari.

Mogherini: "Intervenire è dovere morale" - Con l'avanzata dell'Isis in Iraq "è a rischio la stabilità della regione, che per noi è strategica, la sicurezza nazionale, ed un principio, quello della convivenza delle differenze in uno stesso territorio", ha detto il ministro degli Esteri Federica Mogherini, nel suo intervento davanti alle commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato.

Serve, ha spiegato il ministro, "un quadro politico inclusivo che garantisca l'unità e l'integrità territoriale dell'Iraq e l'inserimento in un contesto regionale che aiuti a rispondere a questa che è una minaccia per l'Ue e il mondo intero".

In Iraq, ribadisce, "è a rischio la vita dei civili, di tantissime persone. Per questo credo che sia un dovere politico ma innanzitutto morale rispondere a questo dramma umanitario".

Quanto sta avvenendo in Iraq in queste settimane presenta "una grande differenza con il passato, qui è a rischio davvero la possibilità di considerare valido il principio di convivenza, non c'è nessuno scontro di civiltà o guerra di religione".

Pinotti: "Dall'Italia armi automatiche leggere e munizioni"- E' costituito "da armi automatiche leggere dal relativo munizionamento" il contributo italiano per la resistenza dei curdi all'avanzata dei jihadisti dell'Isis. Lo ha detto il ministro della Difesa Roberta Pinotti nel suo intervennto.

Il governo, ha spiegato Pinotti, è "impegnato a valutare con attenzione altre forme di aiuto alle stesse autorità regionali per incrementare le limitate capacità di autodifesa e di protezione locale delle popolazioni, attraverso il sollecito invio, in quel territorio, di materiale militare d'armamento già in uso alle Forze Armate nazionali. Tale contributo, destinato alla difesa personale e d'area, è costituito da armi automatiche leggere dal relativo munizionamento".

"E', inoltre, all'esame l'evenienza di cedere materiale d'armamento, di non conveniente utilizzo, detenuto ad altro titolo dalle Forze Armate. Si tratta, in particolare, di armamenti più famigliari e confacenti alle esigenze manifestate dai curdi, costituiti da armi individuali, di squadra e contro-mezzi (con relativi relativi munizionamenti), tutti di fabbricazione ex-sovietica, confiscati dall'Autorità giudiziaria a seguito di sequestro in mare avvenuto venti anni fa, nel corso del conflitto nei Balcani".

L'occupazione "di ampie porzioni di territorio iracheno e siriano sotto il controllo di forze terroristiche fondamentaliste" rappresenta "una seria minaccia alla sicurezza internazionale, così come sancito dalla Risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite n. 2170 (2014). Il Governo di questo è ben consapevole e manifesta grande preoccupazione per la catastrofe umanitaria che stanno subendo le popolazioni locali". Lo ha detto il ministro della Difesa Roberta Pinotti, intervenendo di fronte alle commissioni Difesa ed Esteri riunite di Camera e Senato.

"Siamo convinti -ha aggiunto- di aver fino ad oggi operato tempestivamente e bene nel dare una prima risposta alle richieste di aiuto che provengono da quella martoriata terra ed intendiamo continuare ad operare con determinazione, in condizioni di totale trasparenza e con il pieno supporto del Parlamento, dando piena attuazione agli indirizzi formulati dal Consiglio straordinario dei ministri degli esteri dell'Unione europea del 15 agosto".

Critiche dal Movimento 5 stelle - "Si calendarizzi quanto prima un'informativa del governo in Aula" sulla situazione irachena " e "un'eventuale votazione", chiedono i 5 Stelle, prendendo la parola subito dopo l'informativa del governo alle commissioni Difesa ed Esteri di Camera e Senato riunite a Montecitorio.

I 5 Stelle bocciano senza appello le parole delle due ministre, Federica Mogherini e Roberta Pinotti. "Dalle parole dei ministri - dice prendendo la parola Massimo Artini, vicepresidente della commissione Difesa - rimango fortemente imbarazzato. Stiamo agendo come negli scorsi 10 anni" fornendo materiali, ovvero armamenti leggeri, "che tra l'altro andavano distrutti. Diamo kalashnikov - incalza Artini - a un governo che non ha la capacità di mantenerli. E in quell'area non mancano fucili: così alimentiamo il mercato nero".

Oltretutto, accusano i grillini, "non c'è una valutazione di quella che è la forza curda nell'area. Stiamo pensando di fornire armamenti e non si sa che fine faranno", conclude Artini ribadendo la contrarietà dei 5 Stelle all'invio di armi.

Anche Berlino valuta l'appoggio ai curdi - La Germania rompe gli indugi ed annuncia di essere pronta a fornire armi ai peshmerga curdi, impegnati nella battaglia contro i miliziani dello Stato islamico. A farlo sapere è stato il ministro della Difesa Ursula von der Leyen, secondo cui i dettagli sul tipo di armamenti ed equipaggiamento militare che sarà fornito ai curdi sarà concordato entro il 27 agosto.

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