Secondo il New York Times, l'ospedale nel quale venne curato l'ex astronauta pagò 6 milioni di dollari alla famiglia per mettere a tacere le accuse di negligenza nelle cure post operatorie
Un accordo segreto da 6 milioni di dollari tra la famiglia di Neil Armstrong e l'ospedale nel quale venne curato l'ex astronauta, deceduto a 82 anni nel 2012 per le complicazioni dovute ad un intervento al cuore. E' quanto rivela il New York Times, scrivendo che i figli del primo uomo a posare piede sulla Luna accusarono all'epoca il Fairfield Hospital di Cincinnati, dove Armstrong era stato operato, di gravi negligenze nella gestione del decorso post operatorio.
Secondo documenti visionati dal Nyt, l'ospedale, pur difendendo il proprio operato, acconsentì ad un indennizzo di 6 milioni di dollari, pur di evitare la cattiva pubblicità che sarebbe derivata dalla vicenda, se resa pubblica.
Armstrong fu sottoposto ad un intervento di bypass all'inizio di agosto del 2012. La moglie, all'epoca dichiarò che l'ex astronauta era stato "incredibilmente resiliente". Ma quando gli infermieri rimossero l'impianto di un pacemaker temporaneo, Armstrong ebbe un'emorragia che causò una serie di complicazioni che portarono alla sua morte, il 25 agosto dello stesso anno.