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Armundia, il giusto equilibrio del fintech

06 maggio 2021 | 17.33
LETTURA: 2 minuti

Rapporti umani e fintech si integrano per un futuro delle banche sempre più tecnologico e tagliato su misura

Gianluca Berghella, Armundia
Gianluca Berghella, Armundia

Non esiste fiducia che possa essere realizzata attraverso lo schermo” ha detto oggi Carlo Messina, CEO di Intesa Sanpaolo, mettendo un freno all’entusiasmo per fintech e soluzioni tecnologiche

Quelli di Armundia la vedono in modo complementare, con la loro filosofia che parte già dal nome, che evoca armonia tra mondi: l’uomo e la tecnologia. L’azienda fintech e insurtech nata nel 2007 a Roma sta facendo proprio quello che Messina ritiene impossibile: creare fiducia attraverso uno schermo.

Uno dei loro ultimi progetti, lanciato pochi mesi fa e che conta già una decina di istituti aderenti e oltre 100 filiali, porta l’home banking al livello successivo, grazie alla creazione di uno sportello virtuale dove il cliente incontra faccia a faccia il proprio referente, ma tutto, appunto, dietro uno schermo.

In una cosa Messina ha ragione, e ci fa piacere che lo abbia sottolineato” ci spiega Gianluca Berghella, l’ad e cofounder di ArmundiaCioè che la tecnologia deve essere al servizio dell’uomo, e non viceversa. Dobbiamo usarla come strumento per migliorare processi, organizzazione e interazione con il cliente, senza mai sostituirla all’elemento umano”.

E se è vero che l’home banking ci ha semplificato la vita per centinaia di operazioni, ci sono volte in cui il rapporto umano è difficilmente sostituibile. Il bisogno di ottimizzare i tempi e i costi già aveva dato il via al progetto, che con la pandemia ha preso il volo. Il cliente prende un appuntamento e riceve un link, a cui collegarsi all’orario stabilito, avviando una videochiamata con la filiale, grazie a un sistema che utilizza meccanismi di riconoscimento che tutelano la sicurezza della chiamata. Come qualsiasi operazione a sportello, viene registrata e archiviata dalla banca, garantendone la tracciabilità.

Il futuro delle banche, per Armundia, passa dalla tecnologia, fondamentale e sempre più integrata, che deve però arrivare dopo la visione di quello che la banca stessa vuole essere nel suo rapporto con i clienti. “Le nostre sono soluzioni sofisticate a livello tecnologico, ma partono dal presupposto che non si possono sostituire gli elementi relazionali e umani”.

Quando quindi Messina dice “voglio vedere chi può affidare i propri risparmi e investimenti futuri sulla base di uno schermo o di un tasto su internet” ha ragione?

In parte” conclude Berghella. “Soprattutto se si riferisce agli investimenti. Si tende a pensare che l’applicazione della tecnologia agli investimenti porti a bot e proposte standardizzate. La nostra proposta invece è quella di sfruttare tutte le potenzialità della tecnologia per offrire il massimo della personalizzazione, aiutando la banca a costruire proposte tagliate su misura sul singolo cliente, inquadrato e analizzato a 360 gradi”.

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