Un ragazzo di 15 anni è stato arrestato a Filadelfia perché voleva lanciare un attacco ispirato allo Stato Islamico durante la visita del Papa. E' quanto rivela oggi l'Abcnews, aggiungendo che l'arresto è avvenuto il mese scorso ma l'Fbi finora ha mantenuto il riserbo. "Il minorenne si ispirava all'Is e intendeva portare a termine un attacco complesso, che comprendeva diversi aggressori, armi e esplosivi che aveva come un obiettivo un alto dignitario straniero durante un importante evento", si legge in un'informativa diffusa lo scorso 14 agosto da Fbi e dipartimento per la Sicurezza Interna.
L'obiettivo era in effetti Papa Francesco che la prossima settimana concluderà a Filadelfia la sua visita negli Stati Uniti, rivela oggi l'Abcnews precisando che molto probabilmente era questo l'attacco sventato a cui si riferiva il presidente della commissione Sicurezza Interna della Camera, Mike McCaul. Il repubblicano infatti in un'intervista rilasciata domenica al network aveva detto che le autorità americane "hanno sventato un piano particolare" in vista della visita del Papa.
"Il minorenne aveva ottenuto istruzioni su come costruire esplosivi e le aveva diffuse sui social media", si legge ancora nell'informativa. Il ragazzo è stato incriminato per aver tentato di sostenere e fiancheggiare un gruppo e attività terroristiche. Ma fonti informate sul caso hanno sottolineato che la sua azione non ha mai costituito una minaccia imminente, con il piano che non ha mai raggiunto un livello concreto. Inoltre, vi sono dubbi sulla salute mentale del ragazzo.
Dopo le rivelazioni dell'emittente, le autorità americane hanno affermato che non vi sono specifiche, credibili minacce rivolte alla prossima visita del Papa. "L'Fbi sta lavorando a stretto contatto con il Secret Service e i nostri partner federali, statali e locali per garantire che la visita del Papa avvenga nella piena sicurezza per tutti", ha dichiarato una portavoce dell'ufficio dell'Fbi di Filadelfia.
Ma il caso del 15enne arrestato conferma ancora una volta come "alcuni giovani siano vulnerabili ai messaggi lanciati dall'Is e dai suoi sostenitori" attraverso l'uso dei social media, si legge ancora nell'informativa dell'Fbi.
