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Arresto Puigdemont in Sardegna, Madrid: "Deve sottoporsi a giustizia"

24 settembre 2021 | 11.30
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Oggi udienza convalida dell'arresto. Il legale: "E' tranquillo, sarà rilasciato". Amendola: "Non è tema politico". L'ex capo della Generalitat: "Se estradato, sarà superata linea rossa". Sarri: "Italia agisce contro diritto Ue"

Fotogramma /Ipa
Fotogramma /Ipa

L'arresto in Sardegna dell'ex leader indipendentista catalano Carles Puigdemont è avvenuto nel rispetto di un procedimento giudiziario in corso che "si applica a qualsiasi cittadino dell'Unione Europea che deve rispondere delle proprie azioni in tribunale". E' quanto afferma in una nota la segreteria di stato spagnola per le Comunicazioni, secondo cui il governo di Madrid esprime "rispetto per le decisioni delle autorità e dei tribunali italiani", sottolineando che l'ex presidente della Catalogna "deve sottoporsi all'azione della giustizia come qualsiasi altro cittadino".

"Puigdemont è molto tranquillo. Crediamo che le autorità giudiziarie lo rimetteranno in libertà, è la quarta volta che succede". Lo ha assicurato a Cadena Ser il legale dell'ex leader indipendentista catalano, Gonzalo Boye, secondo cui l'ordine di arresto della Corte suprema spagnola "non è eseguibile". Boye, che si trova a Sassari, ha poi riferito che "c'erano poliziotti spagnoli tra quelli che lo hanno arrestato e che non c'è stato un controllo alle frontiere, sono andati direttamente ad arrestarlo".

L'ex capo del governo catalano interverrà oggi alle 14 alla corte d'appello di Sassari, che deve decidere della legalità del suo arresto in Sardegna. Lo riferisce El Pais, aggiungendo che la difesa del leader indipendentista chiederà al tribunale europeo di ripristinare la sua immunità. La difesa di Puigdemont intende rivolgersi oggi al Tribunale generale dell'Ue, chiedendo che sia ripristinata l'immunità provvisoria che questa corte gli aveva revocato il 30 luglio. Lo ha spiegato in un intervento online l'avvocato Boye, ricordando che la revoca si basava sull'assunto che la giustizia spagnola aveva sospeso l'ordine di arresto e quindi non vi fosse rischio di arresto per Puigdemont. Boye ha detto di sperare che la risposta del tribunale con sede a Lussemburgo arrivi entro 72 ore.

Uno dei punti da sciogliere del caso è il passaggio dell’ordinanza con cui il 30 luglio 2021 il vicepresidente del Tribunale generale della Corte di giustizia dell’Ue ha respinto la richiesta di sospensione della revoca dell’immunità parlamentare del leader indipendentista catalano. Provvedimento che- tra l’altro – richiede il requisito dell’urgenza. E' quanto si apprende da fonti di via Arenula. E a proposito del requisito dell’urgenza, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea scriveva che “non vi è motivo di ritenere che le autorità giudiziarie belghe o le autorità di un altro Stato membro possano eseguire i mandati d'arresto europei emessi nei confronti dei deputati e consegnarli alle autorità spagnole".

L'arresto di Carles Puigdemont "non è un tema politico, bilaterale con la Spagna, è un tema la cui valutazione spetta ai giudici". E' quanto ha detto il sottosegretario agli Affari europei Enzo Amendola, parlando a Sky Start della vicenda dell'ex leader indipendentista catalano. "E' una vicenda che va avanti da tempo, con la revoca dell'immunità dell'Europarlamento, con la sentenza del 30 luglio della Corte di Lussemburgo che ha sospeso la revoca e altri atti conseguenti", ha sottolineato Amendola, secondo cui "l'autorità giudiziaria locale sta valutando tutti gli atti".

"Noi rispettosamente aspettiamo le valutazioni", ha affermato il sottosegretario, chiarendo che "non è un tema politico, non è un tema bilaterale con la Spagna, è più un tema di valutazione rispetto alle sentenze ed agli atti su cui un giudice dovrà esprimersi in queste ore".

"E' evidente che Puigdemont deve comparire davanti alla giustizia', ha commentato il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez. "Ricordo che quando sfuggì alla giustizia c'era un altro governo - ha continuato - Il governo attuale ha sempre rispettato i procedimenti giudiziari, che si aprano in Spagna, Europa o Italia. E' evidente che Puigdemont deve comparire e sottomettersi davanti alla giustizia". Il primo ministro ha anche difeso l'importanza del tavolo di dialogo per risolvere la crisi catalana. "E' importante rivendicare il dialogo, unica via per reincontrarsi fra i catalani e l'insieme dei compatrioti di altre parti della Spagna", ha sottolineato.

LA REAZIONE DEI CATALANI

Se Puigdemont sarà estradato in Spagna "verrà superata una linea rossa". L'indipendentista catalano Quim Torra, ex capo della Generalitat (il governo di Barcellona), si è scagliato oggi contro il tavolo di dialogo con il governo di Madrid, dopo l'arresto in Sardegna del leader indipendentista. "Sono molto critico con il tavolo di dialogo. A me sembra difficile negoziare se una parte continua le ostilità. Spero che la Generalitat dica di non voler proseguire con il tavolo", ha detto Torra in un'intervista a Tv3, attaccando il processo di dialogo che il governo spagnolo di Pedro Sanchez ha voluto avviare in giugno con l'indulto ai leader secessionisti in carcere.

"Confido nella giustizia europea, non in quella spagnola", ha proseguito Torra, chiedendosi "se si può continuare con la tregua di questi ultimi due anni". "Dicono che c'è separazione dei poteri, non è così. La Spagna li usa tutti. La risposta deve essere contro lo stato spagnolo e spero che sarà così", ha aggiunto Torra, che milita nello stesso partito JxCat di Puigdemont.

Arrestando in Sardegna l'eurodeputato catalano leader di Junts per Catalunya (Insieme per la Catalogna), le autorità italiane hanno agito "contro il diritto Ue", fermando "un eurodeputato in attività", cosa che è "scioccante". C'è da sperare che sia solo "un grosso errore". A dirlo all'Adnkronos è Aleix Sarri i Camargo, responsabile per le Relazioni internazionali di Junts per Catalunya.

La Corte di Giustizia dell'Ue, ricorda Sarri, "ha prima sospeso la revoca dell'immunità" parlamentare degli eurodeputati catalani, il 2 giugno, poi, il 30 luglio, "ha ritirato le misure provvisorie, perché non c'era il rischio che Carles Puigdemont venisse arrestato". Arrestando Puigdemont ad Alghero, continua, "le autorità italiane hanno agito contro lo spirito della sentenza della Corte di Giustizia dell'Ue, Di base significa andare contro il diritto Ue. Hanno arrestato un eurodeputato in attività", cosa che "è abbastanza scioccante".

"O è un grosso errore fatto da qualcuno - prosegue Sarri - oppure sarà un grosso imbarazzo per tutti i democratici, specialmente per l'Italia, perché c'è il rischio che qualcuno, nella catena di comando dello Stato italiano, sia stato 'catturato' dalle autorità spagnole". "Se Carles Puigdemont verrà estradato in Spagna - aggiunge - sarà un errore storico. Se finisse in carcere in Spagna in conseguenza del suo arresto, sarebbe davvero imbarazzante per tutti". Vi aspettate che il presidente del Parlamento Europeo David Sassoli intervenga? "Il presidente ora è in ospedale, non so se è in condizioni di dire qualcosa", risponde Sarri. In ogni caso, conclude, "il Parlamento Europeo" dovrebbe "proteggere i suoi deputati".

Il presidente dell'Erc, Oriol Junqueras, parla dell'arresto di Carles Puigdemont come "di un'ennesima prova della repressione di alcuni apparati dello Stato", ma esorta anche a non chiudere il tavolo del negoziato con Madrid.

"E' evidente che il tavolo del dialogo è stato l'obiettivo di tutto l'indipendentistmo catalano. Per anni abbiamo portato avanti il tema del sedersi e discutere. Abbiamo ottenuto che il governo spagnolo ci ascolti... Ora si tratta di dimostrare maggior forza, serve unità. Senza dubbio il tavolo di negoziato è una opportunità. Ma siamo anche scettici", ha detto all'emittente Tv3 il leader della sinistra Repubblicana della Catalogna, partito storicamente più aperto al dialogo con Madrid rispetto alla coalizione JuntsXCat di Puigdemont.

Vice di Puigdemont nel governo catalano che indisse il referendum indipendentista illegale del 2017, Junqueras non è fuggito all'estero per evitare l'arresto. Condannato a 13 anni di carcere è stato liberato in giugno assieme ad altri leader secessionisti, grazie all'indulto voluto dal premier spagnolo Pedro Sanchez per aprire un dialogo sul futuro della Catalogna. L'arresto di Puigdemont in Sardegna, "è una prova della repressione di alcune parti dello stato ... possiamo superarla solo con un'amnistia, che lo stato non vuole negoziare e concedere. Ma siamo convinti che dobbiamo renderla inevitabile. Vogliamo un'amnistia e un referendum di autodeterminazione", afferma Junqueras, sottolineando che "la repressione continua".

"Rispetto per le decisioni prese dalle autorità giudiziarie italiane e per tutte le decisioni che potrà prendere la giustizia". Così il leader del partito socialista catalano (Psc), Salvador Illa, ha commentato l'arresto. Leader del partito più votato alle elezioni di febbraio in Catalogna, Illa guida l'opposizione contro il governo indipendentista della Generalitat catalana.

UE: "RISPETTIAMO INDIPENDENZA AUTORITA' GIUDIZIARIE"

Alla Commissione Europea "abbiamo visto le informazioni" riguardanti l'arresto in Sardegna dell'eurodeputato catalano "sui media. E' una questione che riguarda le autorità giudiziarie e noi rispettiamo la loro indipendenza". Lo dice il portavoce della Commissione per la giustizia, Christian Wigand, ribadendo, durante il briefing con la stampa a Bruxelles, la linea che l'esecutivo Ue ha sempre tenuto sulla questione catalana.

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