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Arriva dagli Usa ma è sviluppata da italiani DatiOk, la nuova arma per la tutela delle informazioni sul pc

27 maggio 2014 | 14.32
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Il dispositivo, inventato da un pool di quattro ricercatori e sviluppatori informatici del Belpaese, tutti ‘maker’ del colosso americano Kroll Ontrack, offre applicazioni utili specialmente per le pmi e i singoli utenti, ma è anche una risposta alle linee guida dettate dal Garante della Privacy

 (foto Infophoto)
(foto Infophoto)

Inventato da un pool di quattro ricercatori e sviluppatori informatici italiani, tutti ‘maker’ del colosso Usa Kroll Ontrack, un nuovo dispositivo per la protezione e il recupero dei dati custoditi nei nostri Pc. Dopo il via libera a ottobre scorso della casa madre basata a Minneapolis, e presente in 20 Paesi del mondo, i ‘maker’ italiani hanno tradotto l’idea nel nuovo dispositivo battezzato DatiOk. Oggi l’annuncio della multinazionale statunitense del lancio sul mercato del nuovo sistema, partendo dal nostro Paese in riconoscimento dell’ingegno ‘made in Italy’.

”Ad ottobre abbiamo inviato il nostro progetto all’headquarters negli Usa. Una volta arrivato l’ok, ci sono voluti sette mesi di lavoro e una meticolosa analisi di milioni di informazioni. Abbiamo analizzato gli indici di perdita di dati, il parco Pc e server installati nei 20 Paesi in cui la multinazionale statunitense è presente e ne abbiamo studiato le problematiche connesse. Infine siamo partiti con test e simulazioni” spiega all’Adnkronos il fisico Paolo Salin, Country Director di Kroll Ontrack Italia che ha guidato il pool di maker italiani.

”Due settimane fa DatiOk è diventato un prodotto pronto per il lancio sul mercato internazionale” e il dispositivo, continua Salin, “offre applicazioni utili specialmente per le pmi e i singoli utenti ma è anche una risposta alle linee guida dettate dal Garante della Privacy in materia di tutela dei dati personali”.

Tecnicamente, prosegue Salin, “DatiOK è un servizio che, in caso di un’imprevista perdita di dati da singolo hard disk o SSD, offre un intervento tecnico di recupero delle informazioni in camera bianca da parte di esperti tecnici di Kroll Ontrack”. “Il nostro dispositivo si applica a singoli hard disk e SSD esterni o interni, anche come componente di qualsiasi computer desktop o laptop” e il funzionamento “è molto semplice” assicura. Con il nuovo sistema, aggiunge il fisico italiano, “in caso di perdita di dati si può richiedere a Kroll Ontrack un intervento tecnico di recupero sul dispositivo associato a DatiOK in fase di registrazione, per un periodo da uno a tre anni”.

Intanto il mercato è già attento al nuovo sistema visto il peso di Kroll Ontrack, il colosso americano che, con le sue tecnologie, ha recuperato tutti i dati possibili dello shuttle Columbia, disintegratosi al rientro in atmosfera il 1 febbraio del 2003, a causa di un incidente in cui morirono sette astronauti della Nasa, l’intero equipaggio della missione Sts-107.

La sede italiana della multinazionale Usa è inoltre intervenuta nel terremoto dell’Emilia Romagna in aiuto alle aziende locali che rischiavano di perdere tutti i dati informatici aziendali. Non solo. Oltre al recupero di informazioni in caso di disastri naturali, gli esperti del colosso americano sono spesso al centro di casi giudiziari critici e, quindi, chiamati in ambito forense. Ma per Minneapolis il tema è “top secret”.

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