
Il metodo più diffuso per diagnosticare l’epilessia è lungo e invasivo per il paziente, che per raggiungere lo stato epilettico viene stimolato da appositi farmaci e da un fascio di elettrodi collegato al cranio. In un articolo recentemente comparso sulle colonne della rivista di settore “Epilepsia”, un team di ricerca coordinato dall’Institut de Neurosciences des Systèmes, in Francia, e dall’Università di Padova afferma di aver individuato una tecnica molto più semplice. Ai medici basterebbero infatti le rilevazioni di alcuni parametri cerebrali.