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Terrorismo, arriva il super laser: può vedere armi nascoste

06 giugno 2017 | 12.15
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Laboratori CNR (Foto Ufficio stampa CNR)
Laboratori CNR (Foto Ufficio stampa CNR)

Realizzato da un team di ricercatori a maggioranza italiani un super laser che potrebbe aprire nuovi scenari anche nella lotta al terrorismo. L'innovativo laser è infatti in grado di emettere un fascio molto focalizzato, è stato ottenuto grazie alla duplice natura delle onde Terahertz e potrà essere impiegato per analisi spettroscopiche dei materiali. Queste onde penetrano infatti facilmente plastica, vestiti e altri materiali e sono una nuova frontiera della radiologia applicata alla rilevazione di armi o agenti biologici nascosti o per evidenziare difetti nei materiali, negli imballaggi o nelle opere d'arte.

Lo studio è stato pubblicato su Light: Science & Applications da un gruppo di ricercatori dell’Istituto nanoscienze del Consiglio nazionale delle ricerche- Nano-Cnr e dell’Università di Pisa, in collaborazione con la Scuola normale superiore (Sns) e l’Università di Cambridge. Gli scienziati spiegano che le onde Terahertz sono considerate i raggi X del futuro per le grandi potenzialità di imaging, dai body scanner alla rivelazione di veleni, alle recenti applicazioni per il risparmio idrico, unite a bassi rischi per la salute. Insomma è tra le frontiere della fotonica, la tecnologia che sfrutta le proprietà della luce.

Le Terahertz, chiariscono i ricercatori, "sono onde elettromagnetiche 'vicine' alle microonde e all’infrarosso e hanno una natura ibrida: si propagano sia con le proprietà delle onde, come le onde radio, sia con quelle dei raggi di luce". Per questo, sottolineano, "è possibile manipolarle combinando le tecniche di questi due campi, sia con antenne che con lenti o specchi". Ed è quanto è stato fatto nel nuovo laser, da Luca Masini, Alessandro Pitanti, Lorenzo Baldacci, Miriam Vitiello di Nano-Cnr, coordinati da Alessandro Tredicucci dell'Università di Pisa, con l'obiettivo di generare un fascio di onde Terahertz altamente collimato da superare i limiti imposti dai microlaser disponibili finora.

"L’idea originale è quella di utilizzare in un unico dispositivo le due anime della radiazione Terahertz: quella ereditata dalla luce e quella proveniente dalle microonde" spiega Luca Masini di Nano-Cnr e Sns. "Infatti, per generare la radiazione il dispositivo -continua Masini- la tratta come fosse luce, usando un disco di materiale artificiale composto da strati di semiconduttore, mentre per diffonderla verso l'esterno la manipola come un’onda, utilizzando un'antenna in oro integrata nel dispositivo".

Il risultato, aggiunge ancora il ricercatore, "è un'emissione verticale e molto focalizzata che permette di impiegare questo laser in apparecchiature per analisi spettroscopica di materiali e di integrarlo nei nuovi laboratori miniaturizzati, i cosiddetti Lab-On-a-Chip".

"Generare radiazione Terahertz ha rappresentato una sfida scientifica per molti anni. Ora la nuova sfida -commenta Alessandro Tredicucci, pioniere di questo settore- "è farne una tecnologia, con dispositivi sempre meno complessi". "Il nostro laser, che per la prima volta utilizza un approccio ibrido, va in questa direzione poiché permette di miniaturizzare il dispositivo e ridurre i consumi necessari per il funzionamento" evidenzia Tredicucci che coordina il progetto europeo Erc SouLMan nell'ambito del quale è stato sviluppato il nuovo super laser.

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