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'Arrivederci Schengen', la proposta della Ue

27 settembre 2017 | 14.20
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(Afp) - (AFè)
(Afp) - (AFè)

Controlli alle frontiere: da sei mesi ad un anno, in caso di eventi prevedibili. E possibilità di allungare di altri due anni. La Commissione europea propone di aggiornare il codice delle frontiere di Schengen "per adattare le regole sulla reintroduzione dei controlli delle frontiere interne alle attuali necessità di rispondere alle serie e persistenti minacce alla sicurezza pubblica".

Vengono proposti, spiega a Bruxelles il commissario europeo alle Migrazioni e agli Affari Interni Dimitris Avramopoulos, "emendamenti mirati alle regole che riguardano la reintroduzione di controlli temporanei alle frontiere interne, nel caso di eventi prevedibili". 

DA 6 MESI A UN ANNO - "Proponiamo di prolungare la scadenza massima da sei mesi a un anno per la reintroduzione temporanea dei controlli di frontiera - continua - nello stesso tempo, aggiungiamo garanzie procedurali più robuste per assicurare che questi controlli restino un'eccezione e che vengano usati solo come extrema ratio". 

ALTRI DUE ANNI - "La Commissione - prosegue - propone anche una procedura speciale per i casi in cui la minaccia seria alla sicurezza persista per oltre un anno. Nel caso di minacce alla sicurezza persistenti, che durano più di un anno, è prevista la possibilità straordinaria di prolungare i controlli alle frontiere interne per altri due anni. Questo può accadere solo sulla base di una raccomandazione del Consiglio, basata a sua volta su un'opinione della Commissione. Questa è la procedura da seguire".

LA SICUREZZA - "Proponiamo - spiega Avramopoulos - di emendare il codice per trovare un equilibrio" tra il principio della libera circolazione delle persone e l'esigenza di prevenire le minacce alla sicurezza, in particolare il terrorismo. "Non proponiamo un prolungamento dei controlli di frontiera interni, ma un cambiamento del quadro", aggiunge. 

LE PREOCCUPAZIONI - "L'assenza di controlli alle frontiere interne - continua Avramopoulos - costituisce l'essenza stessa di Schengen, ma in un'area comune senza controlli anche le preoccupazioni per la sicurezza sono comuni. E' per questo che dobbiamo fare di tutto per preservare il delicato equilibrio tra la libera circolazione da una parte e la sicurezza dall'altra". 

LE FRONTIERE - "E - aggiunge - possiamo farlo solo attraverso un quadro di Schengen coordinato e unito, che dovrebbe includere anche Romania e Bulgaria". I controlli alle frontiere interne, conclude, dovrebbero essere "l'extrema ratio", prolungando da sei mesi a un anno, mentre occorrerebbe privilegiare l'utilizzo di controlli di polizia rafforzati e la cooperazione transfrontaliera tra gli Stati", che "devono parlarsi". 

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