Anche Pietrasanta (Lucca) avrà il suo cavallo di Troia. Non uno ma due, tre, decine di cavalli, cavi al loro interno, carichi non di soldati, ma di frammenti di corpi, da ricomporre. Cavalli che non portano guerra, assedio, morte, bensì speranza e vita. Gustavo Aceves, artista messicano, ferma la sua prima tappa di Lapidarium a Pietrasanta dove da due anni vive e lavora dopo essersi trasferito da Parigi con la famiglia e i suoi più stretti collaboratori.
Un insieme di installazioni animeranno la centrale piazza del Duomo e l'adiacente complesso di Sant'Agostino: chiesa, sale e giardini del chiostro. Un progetto work in progress: dal 22 marzo al 31 maggio la mostra cambierà volto, i cavalli aumenteranno sino alla performance finale che includerà il mare ed il pontile di Marina di Pietrasanta.
Da mesi Gustavo Aceves è a lavoro nei laboratori cittadini per la realizzazione delle opere di un immenso progetto itinerante, destinato a Venezia (cento cavalli in materiali vari), che farà la prima tappa appunto a Pietrasanta.