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Arte: Uzbekistan, curatore museo vende opere le sostituisce con falsi

13 dicembre 2014 | 13.51
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Tashkent
Tashkent

Il curatore capo del Museo di stato uzbeko Mirfayz Usmonov è stato condannato a nove anni di carcere per aver venduto per 15 anni, fra il 1999 e oggi, numerose opere di artisti delle avanguardie russe e di altri paesi dell'Urss, incluse opere degli uzbeki Aleksandr Nikolayev, Richard-Karl Sommer, Viktor Ufimtsev, sostituendole con dei falsi. Sono state condannate a otto anni di carcere altre due persone, due collaboratori di Usmonov coinvolti nella frode. Ognuna delle opere è stata venduta a clienti, non identificati dalla procura che ha diffuso la notizia, per cifre comprese fra 100 e 800 dollari. Cedute in questo modo anche 25 opere di artisti europei di altre epoca, fra cui una attribuita all'artista italiano Lorenzo di Credi.

Secondo quanto ricorda il Guardian, quando nel novembre del 2012 era stata esposta al museo una tela attribuita a Paolo Veronese, presentata dai curatori come un capolavoro andato perduto dell'arte occidentale, l'ambasciata italiana a Tashkent aveva sollecitato cautela e ulteriori veritiche sull'attribuzione dell'opera. I curatori avevano esposto la versione della Lamentazione del Cristo precisando che la tela era arrivata in Uzbekistan, allora parte dell'impero russo, nell'Ottocento. In quello stesso periodo, era stata organizzata una mostra di ceramiche di Picasso "dimenticate da tempo".

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