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Artigiani e commercianti in piazza a Roma. 'Siamo 60 mila, prossimo governo ci ascolti'

18 febbraio 2014 | 19.48
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Artigiani e commercianti in piazza a Roma. 'Siamo 60 mila, prossimo governo ci ascolti'

Imprenditori in piazza per chiedere una svolta al nuovo governo Renzi. L'Italia delle Pmi artigiane e del commercio ha riempito Piazza del Popolo per partecipare alla mobilitazione 'Senza impresa non c'è Italia, riprendiamoci il futuro', organizzata da Rete Imprese Italia. Da tutta la Penisola sono arrivate decine di migliaia di imprenditori, 60mila per gli organizzatori, più del previsto, che si sono assiepati in tutta la piazza, intorno all'obelisco e su fino alla terrazza del Pincio.

Un evento storico per protestare contro le riforme che non arrivano, contro un fisco opprimente e una burocrazia soffocante. Ambulanti, negozianti, balneari, artigiani, hanno sventolato bandiere bianche, blu, verdi, con i vessilli di Confesercenti, Confcommercio, Cna, Casartigiani e Confartigianato, le cinque associazioni che aderiscono a Rete Imprese Italia. Sul palco si sono alternati i loro leader, il portavoce di Rete Imprese e presidente di Confesercenti Marco Venturi, il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, il presidente di Confartigianto Giorgio Merletti, di Cna Daniele Vaccarino e di Casartigiani Giacomo Basso. Tutti e cinque si sono ritrovati uniti per gridare alla politica, alle istituzioni e al nuovo governo che si sta costituendo, delusione, rabbia e un "enorme malessere".

"Il nuovo presidente del Consiglio ci deve convocare, noi non molleremo, saremo propositivi ma incalzanti", ha detto Venturi e poi, rivolto alla politica, ha affermato: "I partiti devono capire che senza di noi il Paese si ferma, senza imprese non c'è lavoro e non c'è futuro", ricordando che 372 mila imprese hanno chiuso i battenti nel 2013, oltre mille al giorno. Merletti, incarnando il disappunto degli artigiani, a un certo punto si è rivolto direttamente al Premier incaricato e lo ha pubblicamente sollecitato: "Matteo stai preoccupato, se non abbasserai le tasse alle piccole imprese ti faremo nero". Un monito a cui è seguito un vero e proprio sfogo: "Non ne possiamo più come imprenditori e cittadini di essere soffocati dalle tasse e dalla burocrazia. Ci hanno rotto i coglioni", ha urlato, accompagnato da un grido di acclamazione. ''Basta, basta. Fatevi sentire: vale più un urlo di tanti discorsi'' ha fatto eco un altro rappresentante degli artigiani, Giacomo Basso, che con soddisfazione ha detto "oggi piazza del Popolo diventa piazza del Popolo degli imprenditori italiani". Non meno incisivo anche il leader di Confcommercio Carlo Sangalli nell'arringare la folla. "Siamo stanchi, chiediamo rispetto, meritiamo più rispetto. Famiglie e imprese -ha sostenuto- sono sull'orlo della disperazione ma poi come esortava Papa Francesco non ci faremo rubare la speranza". E ancora, "se non avremo risposte ci ritroveremo ancora e saremo più numerosi e più determinati" ha minacciato Sangalli.

"La politica ci ha deluso, ma non abbiamo perso la speranza, abbiamo perso la pazienza, non siamo sereni, siamo incazzati'' ha affermato il presidente di Cna Daniele Vaccarino per il quale ''gli invisibili oggi sono tornati visibili". "Troppe tasse, troppe spese, un credito sempre più scarso, poche risorse per lo sviluppo e un peso insostenibile della burocrazia" lamenta Rete Imprese Italia, "un attore sociale ignorato per anni dalla politica" e che oggi chiede considerazione in ragione del 'peso economico' delle micro, piccole e medie imprese del commercio, del turismo, dei servizi di mercato che producono il 62% del Pil, il 69% del fatturato e contano il 58,8% degli occupati. Rete Imprese Italia, in attesa di interloquire con il nuovo governo, comunque porta avanti il suo manifesto di proposte sintetizzate in dieci punti: riformare gli assetti istituzionali e garantire la governabilità, fare la riforma fiscale, far ripartire le imprese e uscire dall'emergenza occupazionale, dare credito alle imprese, proseguire nell'azione di semplificazione, tornare alla legalità, portare a competere più imprese sui mercati internazionali, innovare il sistema dei trasporti e della logistica, ridurre i costi energetici per le Pmi e superare il Sistri, il nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti.

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