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Artrite reumatoide, scoperto cosa la scatena

20 dicembre 2019 | 13.57
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Identificata una molecola che regola i geni coinvolti nell'insorgenza della malattia. Lo studio delle università di Verona e Genova

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Uno studio italiano ha identificato nei malati di artrite reumatoide la presenza di una molecola che controlla l'insorgenza e le manifestazioni cliniche della patologia infiammatoria cronica autoimmune, che colpisce soprattutto le piccole articolazioni delle mani e dei piedi portando a erosioni ossee e deformazione articolare con dolore e impotenza funzionale. Il lavoro è stato pubblicato su 'Cells' da ricercatori dell'università di Genova, guidati da Antonio Puccetti, e dell'università di Verona, guidati da Claudio Lunardi e Marzia Dolcino.

L'artrite reumatoide - ricordano gli esperti - è una malattia sistemica e colpisce diversi organi quali polmone, cuore, cute (noduli reumatoidi) e vasi (vasculite), presentando quindi spesso un quadro clinico complesso. Benché la causa sia ancora ignota, è noto che fattori genetici, ambientali (fumo di sigaretta, agenti infettivi, dieta) ed epigenetici concorrono alla sua patogenesi. "La molecola identificata, ossia l'Rna non codificante RP11-498C9.15 - spiega Dolcino - rientra tra questi meccanismi epigenetici, essendo in grado di modificare l'espressione di geni che sono coinvolti nella patogenesi della malattia".

"I meccanismi epigenetici - chiarisce la ricercatrice - rappresentano un collegamento tra i fattori genetici e ambientali e concorrono in modo fondamentale alla patogenesi di moltissime malattie. La genetica convenzionale (cioè lo studio dei geni codificanti, quelli che portano alla sintesi di una proteina) non è in grado spiegare l'origine delle malattie autoimmuni/neoplastiche".

Per questo "abbiamo deciso - riferisce Puccetti - di studiare i meccanismi epigenetici che potevano essere coinvolti nell'artrite reumatoide analizzando circa 540mila geni noti, di cui più di 50mila molecole di Rna non codificante che non servono per la sintesi delle proteine, ma che sono in grado di regolare l'espressione dei geni codificanti". Così "abbiamo identificato l'Rna non codificante RP11-498C9.15 che è in grado di regolare molti geni associati all'insorgenza e alle manifestazioni cliniche dell'artrite reumatoide".

"Questo nuovo studio - evidenzia Lunardi - ribadisce l'importanza dei meccanismi epigenetici nel regolare l'espressione di geni cruciali per l'insorgere delle malattie. Avere individuato che il prodotto di un gene non codificante (RP11-498C9.15) è in grado di modulare l'espressione di geni codificanti molecole importanti nella genesi dell'artrite reumatoide suggerisce che questa molecola dovrebbe essere oggetto di studio per la messa a punto di nuovi approcci terapeutici".

"Nonostante siano già noti alcuni dei geni codificanti che sono coinvolti nella malattia - puntualizza il ricercatore - le terapie attualmente in uso sono mirate a colpire uno o pochi prodotti di questi geni. Pertanto colpire una molecola che modula molti geni coinvolti nella malattia può rivelarsi utile per la realizzazione di terapie innovative ancora più efficaci".

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